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SBK - Toprak che succede? Razgatlioglu non vince più e non è contento

Il campione del mondo in carica è una costante a podio, ma non riesce a centrare il gradino più alto da 12 gare. Il turco ha motivo di essere insoddisfatto: gli avversari sono cresciuti, la R1 ha qualche problema nella gestione delle gomme e la MotoGP non si presenta con le migliori prospettive
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SuperBike
Anche nel weekend dell'Estoril, Toprak Razgatlioglu ha raggranellato due secondi e un terzo posto: dall'inizio della stagione il campione del mondo in carica è sempre andato a podio – eccezion fatta per l'incidente con Rea di Assen- ma non ha mai vinto, e il digiuno di successi si allunga a 12 risultati, se si torna al 2021. Cosa sta succedendo al turco?

Un'espressione eloquente
Al parco chiuso del post gara Toprak si è sforzato di esprimere concetti positivi: “Sono punti importanti per il campionato” ha ribadito come un mantra, ma l'espressione del viso era tutto tranne che felice. D'altronde la sua Yamaha ha faticato non poco nel confronto con Kawasaki e Ducati: manca di accelerazione all'uscita delle curve e conseguentemente di velocità in rettilineo. Stiamo parlando di minuzie, perché in superpole race Toprak ha perso la gara solo nelle ultime curve, ma il fatto che Razgatlioglu sia andato forte nella gara corta non è un caso.

Gomme e avversari
La R1 a quanto pare consuma parecchio gli pneumatici, e questo incide soprattutto nella seconda parte di gara, nella quale Toprak fatica a rimanere vicino a Rea e Bautista. Anche i compagni di marca d'altronde sono un po' meno competitivi rispetto all'anno scorso, ma nel loro caso la differenza si nota meno, perché non ci sono mai stati acuti tali da richiamare davvero l'attenzione sulle performance espresse.
L'altra questione riguarda gli avversari: in primo luogo Bautista, che vale decisamente più di Redding nelle prestazioni e nei risultati conseguiti. Le vittorie sono 4, i ritiri zero, la Panigale V4R nelle sue mani ha ripreso a volare. Il fattore pilota è evidente, perché i compagni di marca, Rinaldi in testa, sono decisamente lontani. E poi c'è Jonathan Rea, che ha ritrovato una Kawasaki competitiva, grazie alla quale sta mostrando ancora una volta il suo talento senza tempo.

Sirene MotoGP
Facile sarebbe pensare che sulle prestazioni di Toprak incida anche la telenovela MotoGP, con l'imminente test in sella alla M1 che dovrà stabilire – in una sola giornata- se il turco ha le carte per essere competitivo anche tra i prototipi. In realtà una moto per Razgatlioglu ci sarebbe già, perché Yamaha è copertissima per il team factory ma sguarnita in quello clienti. E forse è proprio questa disponibilità di una moto che non è il massimo a cui aspirare, ma tutto quello che si può avere, a non fare scattare la molla della competizione in Toprak.
Insomma, le carte sul tavolo per il momento sono queste, tanto in MotoGP quanto in superbike, dove è difficile immaginare un reale upgrade tecnico in corso di stagione per la R1. Razgatlioglu forse lo ha capito, e la sua espressione nel parco chiuso ne è la conseguenza.

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