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SBK, Dall’Igna: “Motori Stock nel 2018? È altamente improbabile”

SBK news - Carmelo Ezpeleta, CEO di Dorna, aveva dichiarato di voler montare motori Stock sulle Superbike a partire dal 2018, ma per il direttore generale Ducati Corse Gigi Dall'Igna si tratta di un'opzione "altamente improbabile". L'italiano ha parlato del campionato mondiale delle derivate di serie, dei sistemi di centralina e software unico offerti da Kawasaki e dell'importanza che Ducati sta continuando a dare alla SBK
Il futuro della Superbike
Recentemente Carmelo Ezpeleta, CEO di Dorna, ha annunciato che tra i vari progetti riguardanti la Superbike c’era quello di montare motori Stock a partire dalla prossima stagione, ma non tutti sono d’accordo con questa particolare novità. Gigi Dall’Igna, direttore generale di Ducati Corse, ha dichiarato a corsedimoto.com: “Trovo che questo sia uno scenario altamente improbabile. Fare un cambiamento così radicale a ridosso della stagione successiva sarebbe per le case un cambiamento troppo importante”. La MSMA (associazione dei costruttori da corsa) aveva chiesto stabilità nei regolamenti, ma non è un fattore così semplice: “Per il regolamento tecnico almeno, è sempre difficile mettere tutti d’accordo e trovare accordi ad unanimità, ogni casa ovviamente cura il proprio interesse e la propria esigenza. Qui entra in gioco l’organizzatore del campionato che, cercando di mediare con la partecipazione della FIM, propone soluzioni di compromesso che si riescono poi ad approvare con la maggioranza, ed in alcuni casi anche la unanimità delle case. Il continuo cambio di regole introduce molti costi per i costruttori che inevitabilmente devono fare più ricerca e sviluppo e si ritrovano spesso materiale obsoleto dopo solo un anno. Un regolamento stabile sarebbe sempre preferibile”. Il progetto, secondo dall’Igna, non potrebbe vedere la luce già dal 2018: “Non ci sono state discussioni ufficiali all’interno dell’MSMA, ma solo uno scambio di pareri informali tra organizzatore e case. Sicuramente un regolamento ancora più spinto verso la Superstock aiuterebbe i team ad abbattere i costi dei materiali e della gestione ma le case costruttrici hanno una base di produzione non performante, e rischierebbero di essere tagliate fuori. Qualche compromesso potrebbe essere comunque necessario”. Riguardo invece a Kawasaki, che ha proposto di fornire a tutti i propri sistemi di centralina e software unico, Ducati non è predisposta ad accettare e Dall’Igna ha spiegato: “Dare il monopolio dell’elettronica ad una casa significherebbe creare inevitabili conflitti di interesse. Se di centralina unica e software unico si dovrà parlare penso sia più probabile che l’organizzatore scelga una piattaforma indipendente, con una centralina che abbia un costo accettabile per la SBK e magari un software derivato dalla MotoGP seppur semplificato il più possibile. Questo rappresenterebbe una piattaforma più equa e bilanciata per tutti”. Parlando in generale del futuro della Superbike, l’ingegnere ha raccontato: “Ducati ha sempre avuto un occhio di riguardo per la Superbike, credo che il percorso fatto in questi ultimi anni sia stato corretto e che oggi il gruppo del divario sia generato dal livello di impegno che le case mettono nel campionato. Il campionato Superbike è fatto però anche di team privati per i quali i costi sono vitali per la sopravvivenza. Credo quindi che un regolamento orientato all’abbattimento dei costi sia quello più propedeutico al benessere del campionato”.

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