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SBK 2023, Bautista: “Dal 2019 ho lavorato sulla mia mente”

SBK news – Nel 2019 Alvaro Bautista ha perso il titolo della Superbike con Ducati pur avendo dominato completamente la prima parte della stagione. Da lì ha voluto migliorare l’aspetto psicologico del suo essere pilota e ora che ha conquistato il grande trofeo, ne ha parlato nel documentario “The Return”

Il segreto dietro al successo
Una nuova stagione di Superbike sta per cominciare e Alvaro Bautista avrà sul cupolino della sua Ducati il numero 1 da difendere dai tanti rivali. Si presenta in pista da Campione del mondo e proprio sull’annata 2022 è concentrato il documentario “The Return”. Lo spagnolo, che non ha avuto vita facile con Toprak Razgatlioglu e Jonathan Rea, è riuscito a imporsi, cosa che non gli era stata possibile nel 2019. Era al debutto in Superbike e con Ducati e quell’anno, nonostante le prime undici vittorie consecutive, il titolo andò a Rea. Dopo il 2019 così Bautista ha cambiato la sua preparazione, dando più attenzione all’aspetto mentale e nel documentario ha raccontato: “È molto importante. Ho iniziato a prestarci attenzione negli ultimi due anni, specialmente dopo il 2019. Ho deciso di lavorare sulla mia mentalità dato che fisicamente, onestamente, sento di essere al top”.

"Mi riposo solo il giorno di Natale"
Più nel dettaglio ha spiegato di cosa si tratta: “Questa meditazione non riguarda il rilassarsi, non è come quando ti addormenti. Si tratta di stare rilassati, ma anche sveglio, attivo e con la mente sgombra, concentrato. Quindi quando sei in pista o in gara, quando non ce l’hai, conosci il tuo corpo, le tue sensazioni. Sulla moto sai se sei lì con la testa o se stai pensando a qualcos’altro, sai quando devi attivarti dato che sei mezzo addormentato o quando hai bisogno di rilassarti dato che sei troppo teso. È un po’ come la telemetria della mente”. Questo lavoro è entrato a far parte della sua ruotine quotidiana: “Ho iniziato quattro anni fa. Mi riposo solo il giorno di Natale dato che la vigilia la famiglia si riunisce per cena. Poi a Capodanno faccio lo stesso. E ogni volta che sono in volo. Lo faccio anche quando sto male. La gente potrebbe dire: “Questo è matto”. Ma quando mi alleno, ogni giorno, è il mio momento per essere concentrato”. E ha funzionato.

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