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“Quinta” a tutto gas nella sesta tappa della Dakar. E domani c’è l’inferno

Pablo Quintanilla ha pestato il pugno sul tavolo prendendosi la vittoria, sia pure con un margine molto contenuto, dietro di lui Adrien van Beveren, nella generale invece Ross Branch si è ripreso la testa davanti a Cornejo

Sabbia e dune a volontà per la tappa odierna della Dakar, un percorso di 645 km che ha portato i piloti da Al Hofuf a Shubaytah. Un trasferimento lungo più di cinquecento km, per giunta con un gran freddo, per farne solo 118 di prova speciale. David Castera, direttore di gara, aveva promesso l’anticamera dell’inferno Empty Quarter che i piloti incontreranno nei prossimi due giorni, ma per il momento impressione è che l’abbia sparata grossa. I 118 km cronometrati non sono stati particolarmente impegnativi e tutto si è svolto in maniera lineare.

 

Vittoria con poco margine per Pablo

Questa volta Pablo Quintanilla ha pestato il pugno sul tavolo prendendosi la vittoria, sia pure con un margine molto contenuto: al traguardo soltanto 37” il suo vantaggio sul compagno di squadra nel team Monster Energy Honda, Adrien van Beveren. «Dopo due tappe sfortunate finalmente una buona giornata – ha commentato all’arrivo –. Ho dato il massimo. Non è stato facile a causa della luce perché il sole era alto e non era facile vedere il taglio delle dune».

Quintanilla ha così recuperato 3’42” ma la testa del rally resta ancora lontana 26’47”, probabilmente troppo. In cima alla classifica è tornato Ross Branch: al traguardo è giunto solo sesto, ma gli è bastato per strappare due minuti e mezzo a José-Ignacio Cornejo, 13º, e scavalcarlo al primo posto. Ora sono separati da 1’14”, e a 3’47” c’è Ricky Brabec, oggi settimo a 3’48” dal vincitore. Probabilmente è fra questi tre che si giocherà la vittoria, a meno di un colpo di reni di van Beveren, quarto e attardato di 18’10”.

 

Barreda di nuovo fuori dai giochi

È invece ormai fuori dai giochi Joan Barreda, compagno di squadra di Branch in sella alla Hero: è uno dei più veloci ma fra i guai dei giorni scorsi, 21’ di penalizzazione e due cadute in questa quinta tappa è ormai a 48’02” e si può ben dire che oramai abbia perso il treno.

Giornataccia anche per Luciano Benavides, in lotta per il podio fino a quando, negli ultimi chilometri, il motore della sua Husqvarna ha iniziato a calare. È riuscito ad arrivare in fondo ma ha dovuto far cambiare il propulsore e questo gli costerà 15’ di penalità che gli verranno affibbiati domani.

 

Sanders quarto

Daniel Sanders ha ottenuto il quarto tempo davanti a Mason Klein, che continua ad andare fortissimo ma a sua volta è oramai fuori dai giochi dopo essere stato appiedato due volte dalla moto nei giorni scorsi. Continua a comportarsi bene anche Paolo Lucci, autore del 14º tempo.

Intanto i piloti si preparano per la 48H Chrono che incomincerà da domani, giovedì: avranno 48 ore per affrontare un percorso che conta 548 km di prova speciale e 235 km di trasferimenti. Non è previsto un bivacco unico ma ci sono sei punti fissati dagli organizzatori lungo il percorso nei quali i piloti troveranno tenda, sacco a pelo, acqua, cibo e scarpe igienica. Lungo la strada incontreranno sabbia e dune a volontà, e nessun riferimento per trovare la strada. Forse la porta è stata inferiore alle aspettative, ma l’inferno potrebbe essere quello vero.

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