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Max Biaggi assolto dall'accusa di evasione fiscale

Cade l'accusa di evasione fiscale per Max Biaggi. Secondo la procura il Corsaro aveva sottratto al fisco 18 milioni di euro dichiarando una residenza fittizia a Montecarlo, pur vivendo e lavorando in Italia. Nel giorno del funerale di papà Pietro è arrivata invece l’assoluzione
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“Il fatto non sussiste”. Questo è quanto è ha deciso il tribunale di Roma riguardo all'accusa di evasione fiscale nei confronti di Max Biaggi, un caso che, complice la lentezza della nostra giustizia, si "trascinava" a ben sette anni fa. La vicenda infatti risale al dicembre 2012, secondo l'accusa del pm Giancarlo Cirielli Biaggi “al fine di sottrarsi al pagamento delle imposte sui redditi e sul valore aggiunto e degli interessi e sanzioni amministrative relativi a dette imposte di ammontare complessivo di 17,852.261, 95 euro, compiva atti fraudolenti consistiti nel trasferimento della propria residenza nel Principato di Monaco e nell’affidare lo sfruttamento dei suoi diritti di immagine, derivanti dai contratti di sponsorizzazione con la società Dainese Spa, a società di capitale con sedi a Londra, Montecarlo e Madrid, idonee a rendere in tutto inefficace il recupero delle somme dovute al fisco”. Nulla di tutto ciò è vero ed è così caduta l’imputazione di fraudolenta residenza di Biaggi nel Principato di Monaco per la quale l'accusa chiedeva la condanna a un anno di reclusione per il sei volte campione del mondo. Lunedì scorso è stata così messa la parola fine a tutta questa vicenda e il caso ha voluto che la notizia sia arrivata proprio in una giornata particolarmente difficile per Biaggi,  quella del funerale del padre Pietro, morto nella notte tra venerdì 17 e sabato 18 maggio. Dopo aver assistito al funerale a Roma, il “Corsaro” è tornato a casa, appunto a Montecarlo, dove vive con i figli Ines e Leon.

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