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Il Dottor Costa lascia anche l’attività nell'ambulatorio di Imola

Dopo aver lasciato la "sua" Clinica Mobile, il dottorcosta ha annunciato l’intenzione di abbandonare anche l'attività che svolgeva nell'ambulatorio di Imola. Una decisione difficile ma necessaria "per ritrovare se stessi e il significato della vita"
Dalla medicina alla filosofia
Ci sono momenti nell’esistenza che ti portano a decisioni difficili, condizionate da età, stanchezza, lutti. Momenti per ritrovare se stessi e il significato della vita”: così inizia il post di Claudio Costa, il “dottocosta” per piloti e appassionati del mondo dei motori che, dopo aver lasciato la clinica mobile due anni fa, ora ha deciso di lasciare anche l’attività medica a Imola: “Ho comunicato a Maurizio Solaroli e Cristian Esposito, miei compagni in Clinica mobile, padroni del centro di fisioterapia in via Lasie a Imola dove ho esercitato il mio lavoro professionale per molti anni, l’intenzione di cessare la mia attività, designando come mio successore il dottor Marco Russo, figlio di Beppe”, precisa il Dottor Costa. Beppe Russo è stato per Costa “un medico, un amico con cui ho dato vita alla Clinica mobile. Il medico fantastico che nel 1979 ha salvato la vita al pilota Virginio Ferrari alla curva del Tamburello, a Imola, e che ho pianto quando, all’improvviso, 35 anni fa, ci ha lasciati”. Imola è il luogo dove iniziò la straordinaria carriera di Costa, nel 1972, in occasione della 200 Miglia. “Mi sono ritirato dall’attività ufficiale nei poliambulatori, ma non potendo negare assistenza a chi vede in me il solo aiuto alla sua sofferenza, mi presto a qualche visita e consulenza al circuito di Imola, dove giovane e pieno di sogni ne ho fondato l’ospedale, e dove passo alcune ore tra i miei ricordi”, prosegue Costa, “Imola, il circuito di mio padre Checco. Qui, il 23 aprile 1972, in occasione della prima 200 miglia, sono entrato in pista per soccorrere i piloti, i miei più cari amici. Con me, tanti bravissimi compagni, tra cui Beppe Russo e Giancarlo Caroli, che c’erano anche il 3 febbraio 1977, quando a Bendor, minuscola isoletta della Costa Azzurra, abbiamo presentato la prima Clinica mobile”.

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