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Hickman interrompe il dominio di Dunlop in Superstock, ma poi Michael vince su Paton la Supertiwn

Il pilota BMW domina la prima gara del martedì e chiude con 23 secondi di vantaggio sul rivale, che in sella alla moto italiana si prende però la rivincita nella gara riservata alle bicilindriche. Bonetti e Curinga si ritirano quando erano in top10

Un dieci per il dieci: Peter Hickman ha interrotto la serie di successi di Michael Dunlop alle gare TT dell'Isola di Man 2023 vincendo la Superstock con un margine di ben 23 secondi, e arrivando così alla doppia cifra di affermazioni in carriera. Poche ore dopo però il nordirlandese ha rubato al pilota BMW i titoli dei giornali, con il 24esimo successo ottenuto nella Supertwin: l'ennesimo trofeo lo porta al secondo posto assoluto di tutti i tempi tra i piloti più vincenti.

 

Marchio di fabbrica

La vittoria di ieri è stata la quarta consecutiva di Hickman in Superstock: il decimo successo lo colloca nell'albo d'oro accanto a leggende come Stanley Woods, Ian Lougher e Giacomo Agostini. In sella alla sua BMW, Hickman ha preso il comando a Ballaugh nel primo giro e non si è mai guardato indietro con Dunlop (MD Racing Honda) che si è dovuto accontentare del secondo posto in questa occasione e Dean Harrison (DAO Racing Kawasaki) ancora una volta terzo.

Hickman aveva un ritmo da record assoluto nell'ultimo giro, per non parlare di quello della categoria Superstock, ma ha rallentato negli ultimi chilometri, stabilendo comunque il giro più veloce della gara a 134,331 mph. Il successo comunque è stato netto: 23”17 su Dunlop e altri 14”8 su Harrison. 24esimo posto per il nostro Stefano Bonetti (Honda).

 

Un passo nella leggenda

O meglio sarebbe dire un altro passo, con Dunlop che è salito al secondo posto di tutti i tempi grazie alla vittoria nella Supertwin. In sella alla Paton, Michael ha condotto la gara dall'inizio alla fine vincendo con oltre 20 secondi di margine su Mike Browne (Paton), e Jamie Coward (Kawasaki). Rammarico per Stefano Bonetti, ritiratosi a Douglas Road Corner quando stava occupando una buona sesta posizione, seguito poco dopo anche da Stefano Curinga (anche lui tra i primi dieci). Quarto Peter Hickman su Yamaha R7, mentre nessuna Aprilia è riuscita a chiudere in top10.

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