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Dakar 2024 a impatto zero: Oscar Polli in sella alla Tacita Discanto

Il pilota brianzolo sarà al via della prossima Dakar in sella alla Tacita Discanto che debutterà nella classe Mission 1000, la nuova categoria dedicata ai veicoli zero emission

La Mission 1000 è la nuova categoria della Dakar riservata ai veicoli a impatto zero, chiamati ad affrontare gli stessi terreni delle altre categorie anche se su percorsi pià brevi: 100 km al giorno per un totale di circa 1000. Fondi di sabbia e roccia e le grandi dune dell’Empty Quarter saranno gli ostacoli più imegnativi che dovrà affrontare  anche la piemontese Tacita con la sua Discanto. La moto ideata dal patron Pierpaolo Rigo è stata sviluppata appositamente per il grande rally-raid, pesa 180 kg, ha la velocità massima limitata a 150 km/h, il cambio meccanico a cinque marce e raffreddamento a liquido per motore e controller, oltre a un innovativo sistema di gestione della batteria.

A condurla ci saranno Oscar Polli, classe 1965, già campione del mondo Rally Raid, e il pilota francese Silvayn Espinasse, entrambi coordinati dal team manager Nicolas Chaix.

 

Un legame forte

Negli ultimi anni Polli è stato alla Dakar con il Team Tecnosport, sia come coach dei piloti italiani Lorenzo Piolini e Lorenzo Maria Fanottoli, che come navigatore nella categoria auto Dakar Classic. Dal passato al futuro, Oscar lascerà i mezzi d'epoca per passare a Tacita Discanto a impatto zero.

La nuova categoria di gara si chiama Dakar Future – Mission 1000: moto, auto e camion senza motori termici si sfideranno in brevi prove speciali di circa 100 km (per un totale di 1000). I veicoli saranno alimentati a elettricità o con altre fonti di energia, rigorosamente non inquinanti. “Correre nel deserto con una moto elettrica non è solo una sfida innovativa - commenta Oscar - ma un’occasione per avvicinarsi professionalmente alle nuove tecnologie e a un futuro sempre più ecosostenibile. Una moto elettrica da fuoristrada, con le marce, è un importantissimo banco di prova, una novità assoluta che mi permetterà di provare e comprendere come si guida nelle condizioni più estreme. La Dakar è sempre una sfida, al di là del mezzo e dei chilometri percorsi: ogni singolo metro, sasso o duna nascondono tante insidie. Inoltre quest’esperienza mi servirà per crescere come coach su un veicolo che sarà sempre più apprezzato e utilizzato dai ragazzi più giovani, il vero futuro su cui investire”.

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