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Veicoli elettrici: la Svizzera studia nuova tassa "al chilometro"

In Svizzera si sta studiando una tassa chilometrica che aumenta per chi usa di più auto o moto. Una misura necessaria perché con l'arrivo delle auto elettriche e degli altri veicoli a basso impatto, il gettito dell'imposta sui carburanti sta diminuendo parecchio
Tasse da ripensare
Il Consiglio Federale svizzero ha ipotizzato la possibilità di sostituire le tasse esistenti sui veicoli con un nuovo sistema calcolato in base al chilometraggio, ovvero proporzionale alle distanze percorse. Un'esigenza nata dalla crescita constante del numero di veicoli elettrici in circolazione, che stanno causando un sensibile calo delle entrate derivanti dalle tasse sui carburanti. Per questo il Dipartimento dell'Ambiente e il Dipartimento delle Finanze sono stati incaricati di sviluppare un sistema di tassazione adeguato, verificando concretamente se la "vignetta autostradale" e l'imposta sugli autoveicoli possano confluire ed essere accorpate in un nuovo tributo, nel quale rientrerebbero tra l’altro anche i mezzi per il trasporto pubblico.
Uno spunto è arrivato dalla città di Zugo dove è stato avviato un primo esperimento, applicando tariffe diversificate a seconda della fasce orarie in cui vengono utilizzati i veicoli. Dallo studio è emerso che il "mobility pricing" (calcolando in modo più elevato le tariffe chilometriche nelle ore di maggior traffico rispetto alle fasce orarie meno affollate) può fornire un contributo fondamentale per decongestionare la circolazione nelle ore di punta, soprattutto nelle città fortemente trafficate. Secondo lo scenario principale, il volume del traffico motorizzato privato (TMP) in tali fasce orarie può ridursi di un valore fra il 9% e il 12%, determinando una netta riduzione dei tratti critici. 
 

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