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Val di Susa, ancora cavi d'acciaio contro i motociclisti

Durante la pulizia stagionale del sentiero, i volontari dell’Aib hanno trovato un cavo d’acciaio teso tra due alberi ad altezza d’uomo. La scoperta ha evitato una possibile tragedia: trappole piazzate da criminali per fermare - o uccidere - ciclisti ed enduristi
Ancora trappole
La consueta pulizia del sentiero di montagna ha evitato una possibile (e purtroppo non la prima) tragedia. Lo scorso lunedì, all’imbocco della Val di Susa, lungo il sentiero per mountain bike che, tra Avigliana, Reano e Trana,  porta a Moncuri, i volontari del Servizio Antincendio Boschivo hanno trovato un cavo d’acciaio tirato tra due alberi ad altezza uomo.
Una ghigliottina, vera e propria trappola piazzata da ignoti criminali contro ciclisti e enuduristi, come quelle, purtroppo, di cui in precedenza già s’era parlato. I colpevoli cercano in tal modo di “scoraggiare” - ma il termine non rende giustizia alla gravità dell’atto - il passaggio a Mountain bike e moto da enduro: le conseguenze, com’è facile immaginare, possono però essere gravissime.
Sono anni che di casi simili se ne riscontrano un po’ in tutta Italia, dalla stessa Val di Susa a Bergamo o all’Isola d’Elba. Più volte la  Federazione Motociclistica Italiana ha sottolineato e denunciato la gravità della situazione, sollecitando le Aurorità e, in particolare, il Corpo Forestale dello Stato con il quale è in essere una stretta collaborazione, ad indagare ed aumentare la vigilanza verso questi atti criminali. Lo scorso anno, partecipando all’incontro di aprile tra il Dipartimento Normative Fuoristrada e il Dipartimento Politiche Istituzionali voluto per stabilire i principi di legalità volti a caratterizzare la circolazione delle moto sulle viabilità a fondo naturale e in fuoristrada, la FMI ha difeso la libera circolazione nei parchi e nelle aree protette, ma la questione rimane una: non si tratta qui di potere o non potere per legge, quanto piuttosto della necessità di aumentare i controlli ed evitare con ogni mezzo possibile altri casi come quello appena raccontato. 

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