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Una Monkey 125 in versione Paul Smart? Ci pensa GT-Axel

Una Monkey 125 trasformata in una Ducati Paul Smart in miniatura? GT-Axel l’ha fatto davvero, riproducendo con cura (quasi) ogni dettaglio di un’icona SportClassic. Il risultato è tutto da vedere, il perché invece rimane da capire…

Una Monkey Paul Smart

Trasformare una piccola Monkey 125 in una Ducati Paul Smart? Non chiedeteci il perchè, ma la GT-Axel, azienda di Shizuoka specializzata in custom di alto livello, l’ha fatto per davvero. Riprodotta fedelemente, seppur ovviamente in scala ridotta, è in vendita 1.280.000 yen (circa 9.200 euro). Diamole un’occhiata…

Un Paul Smart in miniatura

La carenatura è riprodotta con grande cura, mantenendo la possibilità di utilizzare fari e indicatori di direzione originali della Monkey 125. Il serbatoio, perfettamente modellato, riporta il logo “HONDA” scritto però con un carattere grafico che richiama quello della Ducati Paul Smart. Il manubrio è stato sostituito con un tipo in due pezzi, più sportivo, mentre nella zona del filtro è stato aggiunto un telaio secondario ispirato al traliccio tipico delle Ducati. Il terminale di scarico originale è stato invece sostituito con un elegante megafono, più adatto a valorizzare la linea retrò.

Nuovi sono i cerchi e l’impianto frenante, identica all’originale invece la meravigliosa colorazione che accosta l’argento all’acqua marina. Il motore invece, superfluo evidenziarlo, non è il bicilindrico a L di borgo Panigale bensì il ben più tranquillo monocilindrico 4 tempi da 9,6 CV della Monkey.  

Sì, se non fosse per le dimensioni ridotte, per il logo Honda sul serbatoio e per l’assenza dell’inconfondibile forcellone bibraccio a “banana”, ad un primo colpo d’occhio questa strana Monkey potrebbe ingannare…

Paul Smart 1000 LE: la vera icona SportClassic

La Paul Smart 1000 LE, lo ricordiamo, è una versione limitata, prodotta da Ducati nel 2006 in soli 2.000 esemplari, parte della famiglia SportClassic ideata da Pierre Terblanche. Una moto omaggio alla vittoria della Ducati 750 SS alla 200 Miglia di Imola del 1972 (foto sotto), guidata da Paul Smart e Bruno Spaggiari. Non per nulla, la Paul Smart riprende lo stile classico della 750 SS, con telaio azzurro acquamarina, serbatoio e codino monoposto in argento, e cupolino in tinta. Il logo richiama invece i caratteri originali degli anni ’60. Sotto la scocca c’è il bicilindrico a L di 90°, raffreddato ad aria, da 992 cm³, con iniezione elettronica gestita da centralina Magneti Marelli da 92 CV a 8.000 giri e 9,3 kgm a 6.000 giri, lo stesso utilizzato nelle Ducati Monster 1000 e S2R 1000. Il telaio è il classico traliccio in acciaio ALS450, quello derivato dalla serie Supersport. La forcella Öhlins upside-down è completamente regolabile con steli da 43 mm rivestiti in TiN, mentre il monoammortizzatore posteriore è sempre Öhlins e regolabile. Il cannotto di sterzo ha un’inclinazione di 28° e il passo è di 1.435 mm. Molto particolare il forcellone bibraccio a “banana” sul lato destro, piegato per permettere il passaggio del collettore di scarico e il doppio terminale. Il sistema frenante è firmato Brembo, con doppio disco anteriore da 320 mm e singolo disco posteriore da 240 mm.


 

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