Un altro fallimento per Erik Buell, ko le moto elettriche Fuell
Grandi ambizioni, ed una cocente delusione. Inutile girarci intorno: l’avventura elettrica di Erik Buell è stata un buco nell’acqua
I presupposti erano buoni...
All’inizio, la Fuell prometteva davvero bene. Fondata da Erik Buell, la startup elettrica poteva contare su nomi importanti come Fred Vasseur e François Terny nel consiglio d’amministrazione. C’erano persino prototipi funzionanti, cosa rara per le startup di oggi. Sembrava insomma esserci materiale per qualcosa di davvero speciale.
Nel 2023 era arrivata anche una cafè racer neo-retrò: Buell approda all'elettrico con la nuova Fuell Fllow
Sì, c’era entusiasmo, che la realtà ha però in breve tempo raffreddato. Date di produzione continuamente posticipate, cambi di progetto, il passaggio dalle moto elettriche alle biciclette a pedalata assistita e, nel 2024, la dichiarazione di fallimento. Poi il silenzio. Dopo le moto a benzina un altro fallimento per Erik Buell...
Prospettive future: qualcuno ci crede ancora?
La compagnia è stata recentemente messa all’asta da Heritage Global Partners, insieme a tutto ciò che aveva costruito: marchi, proprietà intellettuale, macchinari, prototipi, il dominio web del brand e una serie di altri oggetti, per un totale di circa 185 lotti. Il ricavato, in teoria, doveva servire a coprire circa 7 milioni di dollari di debiti. E invece, il prezzo finale per l’intero pacchetto si è fermato a circa 170.000 dollari,. Niente. Ma c’è di più: secondo Electrek, la casa d’aste stessa ha incassato 38.000 dollari di commissioni, quindi la somma effettivamente destinata ai creditori è stata ancora più esigua. Ad oggi non è chiaro se qualcuno abbia comprato il marchio con l’idea di rilanciarlo, ma vista la brevissima vita di Fuell e la sua scarsa notorietà, è lecito dubitarne. Non ci sono nemmeno le ceneri da cui risorgere. Un sogno elettrico che si è spento prima ancora di prendere davvero forma, lasciando dietro di sé più curiosità che concretezza.