Tutti a caccia di Bautista: nel weekend si corre il round Gran Bretagna SBK
Il mondiale Superbike torna in pista questo weekend dopo uno stop di cinque settimane e lo fa là dove la storia è iniziata: 35 anni fa lo stesso tracciato di Donington Park ospitò la prima gara di un campionato destinato a diventare sempre più importante. Era il 3 aprile 1988, le vittorie andarono a Davide Tardozzi e a Marco Lucchinelli.
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Prova(te) a prendermi
È un circuito che negli ultimi anni non ha dato troppe soddisfazioni alla Ducati ma in questo momento Alvaro Bautista è in uno stato di forma strepitoso: al diavolo le statistiche, lo spagnolo prima guida di Borgo Panigale è di gran lunga il favorito. Dopo quattro round solo lui e Iker Lecuona sono riusciti ad andare a punti tutte le volte ma l’uomo di Talavera lo ha fatto vincendo sei gare su 12 partenze e arrivando tre volte secondo: la Panicale V4 ha un motore che fa paura, il resto ce lo mette lui nelle curve e così è presto spiegato perché si trovi solo in testa al campionato con 36 punti di vantaggio.
Non è il caso di sottovalutare Jonathan Rea però. Donington è un tracciato che piace molto all’irlandese della Kawasaki, combattente coriaceo, pilota velocissimo e generoso. Qualche volta anche troppo e nella lotta contro Toprak Razgatlioglu c’è scappato anche qualche contatto, come ad Assen dove entrambi sono caduti. Ma resta il primo degli inseguitori.
Il secondo è il turco della Yamaha, campione del mondo in carica. Le cose per lui non stanno girando nel verso giusto e finora ha faticato a trovare il feeling con la R1 2022: non riesce a sentire la moto come vorrebbe e in effetti la sua guida non è più funambolica come lo scorso anno. La tabella di marcia segna tanti piazzamenti ma solo una vittoria. Però è arrivata al quarto round, nella Superpole Race di Misano, dopo il ritiro in gara 1. Qualcosa si è sbloccato?
“Razga”, terzo in campionato, è la grande incognita, così come Michael Ruben Rinaldi che continua a viaggiare a corrente alternata ed è sesto a 128 punti dal leader. A Misano è arrivato due volte terzo e in questo periodo di pausa ha svolto altri test. Sarà servito? Guida una Panigale ufficiale come quella di Bautista, è lecito aspettarsi qualcosa.
Andrea Locatelli è il migliore degli “altri”. Il primo dopo il terzetto degli intoccabili. Rivelazione dello scorso anno, per ora ha mostrato una buona costanza ma non ha raggiunto i picchi del 2021, se non saltuariamente, e questo conferma indirettamente i problemi della Yamaha. Hanno avuto cinque settimane per lavorarci, vedremo se sono servite.
Da tenere d’occhio Iker Lecuona, debuttante di lusso in Superbike che fino ad ora non ha mancato un traguardo e ha conquistato un buon gruzzolo di punti. La Honda HRC forse non è ancora al top ma è veloce e lui la sta sfruttando al massimo. Un po’ meno il suo compagno di squadra Xavi Vierge, capace di buoni sprazzi ma altalenante nel rendimento. Così come Alex Lowes del resto. Il compagno di Rea è uomo capace delle sorprese più incredibili ma anche incline all’errore e poco costante. A Donington potremmo anche trovarla a lottare con i primi. O con i privati.
Tra l’altro in campionato ne ha uno alle costole ed è il nostro Axel Bassani, ottavo e migliore degli “indipendenti”, l’unico nei primi 10 . Lui e la Ducati del team Motocorse non sono nuovi alle belle sorprese; se poi piovesse… Comunque i suoi avversari nella classifica dei privati sono lontani, Loris Baz e Garrett Gerloff hanno un ottimo potenziale ma fino ad ora la loro strada è stata complicata da un rendimento altalenante e da qualche errore.
Vale la pena segnalare che per l’occasione ci saranno due wild card di lusso: uno è Peter Hickman, Stella del Tourist Trphy (suo il record sul giro) e vincitore di diverse gare nel campionato britannico; guiderà una BMW M1000RR del team FHO Racing. L’altro è Tarran Mackenzie, figlio di quel Niall che fu protagonista del Motomondiale 500 GP negli anni 80 e campione in carica della Superbike britannica, sarà in sella a una Yamaha del team McAMS.
È un circuito che negli ultimi anni non ha dato troppe soddisfazioni alla Ducati ma in questo momento Alvaro Bautista è in uno stato di forma strepitoso: al diavolo le statistiche, lo spagnolo prima guida di Borgo Panigale è di gran lunga il favorito. Dopo quattro round solo lui e Iker Lecuona sono riusciti ad andare a punti tutte le volte ma l’uomo di Talavera lo ha fatto vincendo sei gare su 12 partenze e arrivando tre volte secondo: la Panicale V4 ha un motore che fa paura, il resto ce lo mette lui nelle curve e così è presto spiegato perché si trovi solo in testa al campionato con 36 punti di vantaggio.
Non è il caso di sottovalutare Jonathan Rea però. Donington è un tracciato che piace molto all’irlandese della Kawasaki, combattente coriaceo, pilota velocissimo e generoso. Qualche volta anche troppo e nella lotta contro Toprak Razgatlioglu c’è scappato anche qualche contatto, come ad Assen dove entrambi sono caduti. Ma resta il primo degli inseguitori.
Il secondo è il turco della Yamaha, campione del mondo in carica. Le cose per lui non stanno girando nel verso giusto e finora ha faticato a trovare il feeling con la R1 2022: non riesce a sentire la moto come vorrebbe e in effetti la sua guida non è più funambolica come lo scorso anno. La tabella di marcia segna tanti piazzamenti ma solo una vittoria. Però è arrivata al quarto round, nella Superpole Race di Misano, dopo il ritiro in gara 1. Qualcosa si è sbloccato?
“Razga”, terzo in campionato, è la grande incognita, così come Michael Ruben Rinaldi che continua a viaggiare a corrente alternata ed è sesto a 128 punti dal leader. A Misano è arrivato due volte terzo e in questo periodo di pausa ha svolto altri test. Sarà servito? Guida una Panigale ufficiale come quella di Bautista, è lecito aspettarsi qualcosa.
Andrea Locatelli è il migliore degli “altri”. Il primo dopo il terzetto degli intoccabili. Rivelazione dello scorso anno, per ora ha mostrato una buona costanza ma non ha raggiunto i picchi del 2021, se non saltuariamente, e questo conferma indirettamente i problemi della Yamaha. Hanno avuto cinque settimane per lavorarci, vedremo se sono servite.
Da tenere d’occhio Iker Lecuona, debuttante di lusso in Superbike che fino ad ora non ha mancato un traguardo e ha conquistato un buon gruzzolo di punti. La Honda HRC forse non è ancora al top ma è veloce e lui la sta sfruttando al massimo. Un po’ meno il suo compagno di squadra Xavi Vierge, capace di buoni sprazzi ma altalenante nel rendimento. Così come Alex Lowes del resto. Il compagno di Rea è uomo capace delle sorprese più incredibili ma anche incline all’errore e poco costante. A Donington potremmo anche trovarla a lottare con i primi. O con i privati.
Tra l’altro in campionato ne ha uno alle costole ed è il nostro Axel Bassani, ottavo e migliore degli “indipendenti”, l’unico nei primi 10 . Lui e la Ducati del team Motocorse non sono nuovi alle belle sorprese; se poi piovesse… Comunque i suoi avversari nella classifica dei privati sono lontani, Loris Baz e Garrett Gerloff hanno un ottimo potenziale ma fino ad ora la loro strada è stata complicata da un rendimento altalenante e da qualche errore.
Vale la pena segnalare che per l’occasione ci saranno due wild card di lusso: uno è Peter Hickman, Stella del Tourist Trphy (suo il record sul giro) e vincitore di diverse gare nel campionato britannico; guiderà una BMW M1000RR del team FHO Racing. L’altro è Tarran Mackenzie, figlio di quel Niall che fu protagonista del Motomondiale 500 GP negli anni 80 e campione in carica della Superbike britannica, sarà in sella a una Yamaha del team McAMS.
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