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Test MotoGP 2019: a Sepang Ducati vola, Marquez c’è

I test di Sepang della scorsa settimana hanno cominciato a delineare le forze in campo, la Rossa di Borgo Panigale segna quattro tempi sotto il record 2018, ma Marquez è il migliore sul passo gara. Yamaha nella direzione giusta, ma la strada del recupero è lunga. Bene l'Aprilia, benissimo la Suzuki con Rins. KTM da rivedere
Il punto dopo i primi test
La tre giorni di test MotoGP a Sepang sembrerebbe delineare un sostanziale equilibrio a un primo sguardo: la sessione di mercoledì ha visto Marquez e la sua Honda in prima posizione; il giorno seguente Vinales è sceso per primo sotto la barriera dell'1'59” con la Yamaha; nella giornata conclusiva Petrucci ha segnato il nuovo record non ufficiale del tracciato (6 decimi in meno del tempo 2018 di Lorenzo) davanti ad altre tre Ducati. D'altro canto nelle prime due sessioni Rins ha occupato il secondo posto con ottimi tempi in sella alla Suzuki, rendendo il quadro complessivo ancora più difficile da decifrare. Più dei tempi sul giro singolo, per provare a farsi un'idea più chiara dei valori in campo conta però il passo mostrato in configurazione gara, e sapere cosa hanno provato i vari piloti, casa per casa.



RESPOL HONDA TEAM La squadra che ha vinto nel 2018 per la terza volta consecutiva il titolo piloti, oltre che il campionato marche e la classifica team (la cosiddetta tripla corona), rimane il punto di riferimento per chi è costretto a inseguire. Se non altro perché oltre alla parte tecnica, al “pacchetto” quest'anno è stato aggiunto un pilota come il pentacampione Jorge Lorenzo.
Novità tecnica: nuovo cupolino, nuove ali, affinamenti elettronici. Il grosso delle novità Honda le aveva comunque già messe in pista a novembre con un motore più potente e un telaio che stressa meno lo pneumatico anteriore in frenata.
Cosa funziona: quasi tutto. Marquez ha dichiarato di avere trovato una moto migliore in accelerazione, e di avere completato al 100% il lavoro di collaudo del materiale nuovo. Sepang sulla carta non è la miglior pista per Honda, ma se la RC213V lavora bene anche in Malesia...
Cosa non funziona: la spalla di Marquez. Il campione del mondo dice di trovarsi all'80% della condizione e di non riuscire a guidare aggressivo come al solito. Il Cabroncito dovrà avere pazienza nel recupero, forse l'unica qualità di cui difetta. Aggiungendo la defezione di Lorenzo, alle prese con la riabilitazione per lo scafoide rotto, in Hrc non possono avere il feedback desiderato al 100% sul materiale provato.
Pilota top: ovviamente Marc Marquez. Anche all'ultimo giorno il migliore sul passo gara di tutta la MotoGP è stato lui, come costanza nel girare sotto i due minuti. Se guida così a due mesi dall'operazione alla spalla, gli altri possono già iniziare a preoccuparsi.

MISSION WINNOW DUCATI Nel box si respira un'aria serena. Merito dell'arrivo di Petrucci e di una GP19 che sembra nata bene. Dovizioso ha detto che la nuova moto è già meglio della vecchia. Trovarsi in questa condizione a febbraio aiuta a lavorare con fiducia.
Novità tecnica: il “manettino” sul manubrio rimane un mistero. Un anti impennamento meccanico che blocca la sospensione posteriore in partenza? Nessuno ne ha avuta conferma. Sia quel che sia, Dall'Igna è un vulcano di idee. Intanto ci sono da registrare un nuovo forcellone, un nuovo telaio e una nuova ala triplano per la Desmosedici, ancora una volta avanti in tema di aerodinamica.
Cosa funziona: il fattore umano. Data una moto buona in partenza, Dovizioso e Petrucci sembrano intendersi, tanto da fare prove di simulazione gara in tandem. Dopo Iannone e Lorenzo, per DesmoDovi finalmente un compagno che non aumenta la pressione nel box.
Cosa non funziona: Nel poco che non va, la moto sembra ancora non girare a centro curva secondo i desiderata. È il lato negativo del carattere Ducati, e il nuovo telaio per ora non convince in pieno il dt e Dovizioso come possibile soluzione. Comunque in Qatar ci saranno altre novità, come a dire che il meglio deve ancora venire.
Pilota top: Andrea Dovizioso si disinteressa dei tempi, ma ha il morale molto alto. Vuole provare tutto con calma, sa che le decisioni prese in inverno condizioneranno l'intera stagione. Sornione.



MONSTER ENERGY YAMAHA Nuova organizzazione, nuovo motore (una sola specifica e non due tra le quali scegliere come ci si aspettava), novità nell'elettronica. Yamaha si è data la svegliata che Valentino auspicava, ma lo stesso Rossi ammette che ci vorrà del tempo per vedere i frutti del lavoro.
Novità tecnica: Sumi è il nuovo project leader al posto di Tsuya, ora ci sono anche due elettronici nel fronte box per lavorare a stretto contatto con telemetrista e capotecnico. Si aggiunge un test team con Folger come pilota, basato a Monza. Forze nuove per recuperare il gap.
Cosa funziona: la moto è migliorata nel freno motore e in accelerazione. I benefici si sentono non tanto nel giro secco ma sul passo.
Cosa non funziona: i miglioramenti non bastano a chiudere, o forse  solo ridurre, il divario con Ducati e Honda. La M1, in trazione, è sempre troppo aggressiva sulle gomme. Sepang inoltre è una pista che piace alla Yamaha, il che potrebbe mascherare difficoltà sul progetto complessivo. Alcune novità portate e dalle quali il team si aspettava un buon riscontro non sono state promosse.
Pilota top: Maverick Vinales - come spesso accade nei test-, è stato molto veloce, primeggiando nella seconda giornata. Dice di capire meglio la moto e c'è da sperare che le sue impressioni non cambino a stagione in corso, come è già accaduto.

SUZUKI ECSTAR Vedere una Suzuki, soprattutto quella di Rins, ai piani alti della classifica non è più una novità. L'ultimo passo però, quello che serve per vincere, è il più difficile da compiere.
Novità tecnica: anche Suzuki ha portato nuove appendici aerodinamiche e Rins ha provato pure un telaio e un forcellone differenti.
Cosa funziona: la ciclistica della GSX-RR continua a incantare.
Cosa non funziona: il motore l'anno scorso non aveva la potenza delle tre case più competitive; quello nuovo sembra regalare qualcosa in più: sarà abbastanza? In termini di velocità max la Suzuki paga ancora qualche km a Ducati e Honda.
Pilota top: Alex Rins in questo 2019 deve far capire se ha il talento dei Marquez e dei Vinales o se rimane un ottimo pilota a cui manca il guizzo del campione. Ha iniziato decisamente con il piede giusto per convincere gli scettici.

RED BULL KTM Dopo un secondo anno nettamente sotto le aspettative, a Mattighofen hanno raddoppiato gli sforzi: Tech3 non sarà solo un team satellite, Poncharal avrà le stesse moto della squadra ufficiale. I tempi però dicono che il lavoro da fare è ancora tanto, anche solo per entrare in top10.
Novità tecnica: nuovo forcellone, elettronica differente, diversa aerodinamica. Ktm non difetta certo nel provare molte nuove componenti, forse persino troppa carne al fuoco tutta insieme.
Cosa funziona: la RC16 sembra essere migliorata come stabilità ed è più “comunicativa” in ingresso curva. Il reparto tecnico sta già lavorando su molte altre novità che saranno disponibili dall'Argentina in poi.
Cosa non funziona: la moto continua a non girare come i piloti vorrebbero. Inoltre la mancanza di trazione in uscita di curva si sente: a detta di Zarco non è solo un problema dovuto alla carenza di cavalli, che pure non sarebbero abbastanza. Pedrosa si è rotto la clavicola ancora prima di iniziare a lavorare sulla moto, e la sua esperienza serve al più presto per capire in che modo e con quali priorità lavorare su un pacchetto che presenta ancora tante problematiche.
Pilota top: primi segnali incoraggianti da Johann Zarco, che ha trovato un modo per stare in sella a questa moto tanto diversa dalla M1. Chiude davanti a Espargarò, che guida la Ktm da due anni.

APRILIA RACING GRESINI Come per Yamaha la nuova organizzazione del team dovrebbe aiutare il gruppo a recuperare lo svantaggio che vede la moto di Noale cenerentola in griglia. Sulla base degli errori commessi il team sta facendo grande esperienza.
Novità tecnica: la moto è già cambiata tanto nel finale della scorsa stagione: la nuova distribuzione dei pesi, a iniziare dalla rotazione del motore nel telaio, aiuta la RS-GP. L'arrivo di Massimo Rivola come direttore sportivo permette a Romano Albesiano di concentrarsi sulla parte tecnica. Bradley Smith come collaudatore (più 5 gp da disputare come wild card) è una gran risorsa per il team.
Cosa funziona: la moto, tornata a una configurazione più simile al 2017, esce meglio dalle curve lente e ha un comportamento più neutro complessivamente.
Cosa non funziona: l'inizio dell'avventura di Andrea Iannone procede a rilento. Pochi chilometri per cadute e infortuni al momento hanno limitato l'apporto alla causa del veloce pilota abruzzese.
Pilota top: Aleix Espargaro. Toglie nove decimi ai tempi dell'anno scorso qua a Sepang: più che di lima va giù con il martello e il sesto posto nei tempi strappa un sorriso importante per il morale.



TEAM SATELLITI Ogni anno si fa sempre più dura per chi gareggia contro gli ufficiali, ma ci sono anche le eccezioni. L'anno scorso per esempio Cal Crutchlow aveva vinto una gara conquistando la testa provvisoria del mondiale: a un privato non succedeva dal 2006.
Novità tecnica: Fabio Quartararo aveva una M1 2019 pari a quella di Morbidelli per questi test. Un segnale che la raccolta dati è sempre più importante, con beneficio di alcuni piloti.
Cosa funziona: il team Pramac ci sta abituando sempre meglio. Prima Iannone, poi Petrucci, ora Miller e Bagnaia. Con la GP18 o la GP19 la Ducati vola. Niente male anche Rabat, con la Ducati Avintia. Convincente Morbidelli, nella top ten anche al termine di questi test.
Cosa non funziona: Tech3 al momento sconta il pesante ritardo di Ktm e si trova molto più indietro rispetto a quando Poncharal aveva le Yamaha. Il team manager francese ha fatto una scelta a lungo termine e si è armato di pazienza.
Pilota top: Francesco Bagnaia, con il secondo tempo a 63 millesimi (come il suo nuovo numero di gara) da Petrucci ha fatto capire che vuole bruciare le tappe senza accontentarsi del ruolo di rookie promettente. Progressi da confermare sul passo, ma al momento il secondo miglior tempo di sempre a Sepang merita un bell'applauso.
 

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