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Suzuka 1998, il record di Max Biaggi all'esordio in 500

Il MotoGP Rewind di questa settimana ci porta al Gran Premio del Giappone di 22 anni fa, quando il romano vince da rookie in classe regina con la Honda di Kanemoto. Il suo stile pulito e veloce ha la meglio sui piloti locali, tra i quali spicca la wild card Haga. Giornata da dimenticare per Doohan, che si rifarà con gli interessi nel corso della stagione
Come ogni fine settimana riproponiamo uno dei grandi classici del motomondiale messi a disposizione da motogp.com. Il tema della settimana sono i debutti più spettacolari e allora nel nostro terzo MotoGP Rewind andiamo a rivedere insieme al nostro Guido Sassi il gran premio di Suzuka classe 500 del 1998.

Un attacco pirata
Max Biaggi ancora oggi detiene un record imbattuto: è stato l'unico pilota a debuttare in classe regina da vincente realizzando anche la pole position (Saarinen ci era riuscito nel 1973 quando ancora non c'era questa statistica). Per capire meglio la portata di un momento che ha rappresentato l'apice della sua carriera, bisogna innanzitutto tornare al contesto in cui si muove il Corsaro Nero all'inizio di quella stagione di 22 anni fa.
Biaggi arriva in 500 da campione in carica della duemmezzo: nel 1997 aveva vinto il titolo per la quarta volta consecutiva, ma non con l'Aprilia. Il romano era passato alla Honda del team Kanemoto e aveva fatto subito centro prendendosi la rivincita sulle scelte di Noale. Il passaggio alla classe regina avviene sempre in seno alla squadra del leggendario tecnico giapponese, e a Suzuka Biaggi si presenta in casa Honda con il miglior tempo nelle prove. La NSR davanti a tutti è però quella “sbagliata”: non la moto ufficiale di Mick Doohan, che parte solo quarto, tanto meno quella di Okada o Criville. Un vero smacco per il team Repsol e la stessa dirigenza della Casa Alata.
Alla partenza i piloti giapponesi si scatenano, ma in pochi giri Biaggi è di nuovo davanti a tutti: dopo tre sorpassi uno più bello dell'altro mette in atto una lunghissima fuga e arriva addirittura ad avere quasi dieci secondi di vantaggio sugli inseguitori. Quella di Max è una danza incantevole tra le curve di Suzuka, il suo stile pulito è micidiale.

La scuola giapponese
A Suzuka nel 1998 va in scena una degli ultimi weekend con i piloti giapponesi gran protagonisti: Sakata vince la 125, Kato trionfa in 250 sulla pista che tragicamente metterà fine alla sua esistenza 5 anni dopo. In 500 alle spalle di Biaggi si scatena una battaglia entusiasmante tra Abe, Haga e Okada. Norifumi in quell'occasione ha un compagno di squadra particolarmente agguerrito: il giovane Noriyuki Haga, astro nascente della sbk, è in gara con il team Rainey per sostituire Jean Michel Bayle. La wild card ottiene un terzo posto che rimarrà il suo miglior risultato di sempre tra i prototipi, mentre Norick esce di strada nel duello con Criville e torna in pista per concludere 14esimo nonostante il precedente impatto contro le barriere di gomme.

Vietato dare Doohan per finito
Il quattro volte campione del mondo in carica mastica invece amaro. Parte dall'ultima casella della prima fila (al tempo le moto erano ancora quattro), finisce fuori pista, rientra 17esimo e si ritira pochi giri dopo per la rottura dell'albero motore. Ma l'australiano tornerà alla vittoria già dalla gara successiva, e a fine anno Doohan avrà conquistato 8 delle 14 gare stagionali, le ultime 4 consecutive. L'ultimo ruggito del leone.
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