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Staccata, a che serve il piedino? Ce lo spiega Sylvain Guintoli

Salvo qualche eccezione, la posizione classica in staccata, quella cioè delle gambe ben strette al serbatoio, è drasticamente cambiata. Dopo Rossi, pioniere nella tecnica, sono numerosi i piloti che hanno anche loro cominciato a far “dondolare” il piedino interno…Ma quali sono i vantaggi? Ce lo spiega in un video l’iridato Superbike Sylvain Guintoli
The doctor's'dongle
Il primo a sperimentarlo, lo ricordiamo tutti, fu proprio il Dottore che, all’ultimo giro sul circuito di Jerez, nel 2005, lo “testò” contro il rivale Sete Gibernau, sorpassandolo all’interno ed involandosi verso il traguardo… In breve, a seguirlo nella nuova tecnica, fu poi la quasi totalità dei piloti, con l’eccezione del solo Jorge Lorenzo, rimasto invece fedele alla “classica” posizione ben salda in sella, quella che s’insegna in tutti i corsi di guida. Parliamo ovviamente del “piedino dondolante” buttato fuori durante la staccata…Ma a cosa serve davvero? Quali sono i vantaggi di una così “strana” posizione in sella? E quali invece gli svantaggi? 
A distanza di anni, a spiegarcelo bene è niente meno che Sylvain Guintoli, iridato in Superbike con Aprilia nel 2014, ora collaudatore Suzuki MotoGP.
Effettivamente è strano: non serve essere un Campione mondiale per sapere che, durante la staccata, quella di stringere il serbatoio fra le gambe è la tecnica ideale per diminuire l'affaticamento delle braccia e mantenere la moto più “composta”. 
I più maliziosi potrebbero allora pensare che una gamba giù dalla pedana e fuori dalla carena potrebbe dimostrarsi un’ottima “barriera” contro il rivale che s’avvicina pericolosamente per tentare il sorpasso. La spiegazione ”ufficiale” data da Guintoli è però ben diversa e decisamente più tecnica. Levando lo stivale dalla pedana e lasciandolo penzolare filo-asfalto, il baricentro della moto s’abbassa e la distribuzione dei pesi cambia notevolmente. Con la gamba giù dalla pedana interna, la pressione su quella esterna aumenta, così come il peso caricato sul retrotreno: ciò, specialmente in staccata, rende la moto molto più stabile, consentendo inoltre al pilota di assumere una posizione più comoda - la core strenght - dove a fare la differenza sono la forza dei muscoli addominali e del pavimento pelvico. È tutta una questione di pesi e di equilibrio, ma non solo: esattamente come quando si alza il busto e si apre il ginocchio, la resistenza aerodinamica aumenta notevolmente, contribuendo a “frenare” la corsa della moto e a rendere la staccata ancor più violenta. Di controindicazioni - ce lo spiega Guintoli nel video qui sotto, non parrebbero essercene…

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