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Shimano, una storia lunga 100 anni

Fondata nel 1921 da Shozaburo Shimano per la produzione di meccanismi a ruota libera, l’azienda giapponese è diventata nel corso di un secolo una multinazionale capace di conquistare la leadership nella produzione di componenti per biciclette. Nell’ultimo decennio è entrata nel settore delle bici a pedalata assistita con una gamma sempre più ampia di kit pensati per specifiche esigenze
Una “ruota libera” alla conquista del mondo
Nel marzo 1921 un 26enne di Sakai, in Giappone, decide di avventurarsi nel mondo delle biciclette introducendo quella che allora era una tecnologia evoluta, un meccanismo di ruota libera che consentiva di procede per inerzia senza pedalare, possibilità impedita dai sistemi a scatto fisso diffusi sui cicli dell’epoca. Il giovane era Shozaburo Shimano e la neonata azienda prendeva il nome di Shimano Iron Works, oggi nota con il semplice nome di Shimano e presente in tutto il mondo con oltre 11.000 dipendenti distribuiti in 50 società distinte tra produzione, ricerca, vendita e marketing. A rimanere inalterato nei 100 anni di storia è lo spirito di azienda familiare che vede ancora oggi alla guida un discendente di Shozaburo, l’attuale presidente Yozo Shimano.



Una storia con molti...cambi
La fortuna commerciale del marchio giapponese prende slancio negli anni Cinquanta con l’introduzione del primo cambio nel mozzo a 3 velocità e, soprattutto nel decennio successivo, con le prime trasmissioni con deragliatori sviluppate per l’emergente mercato delle sportive per il tempo libero. In particolare, è il cambio “333” del 1965 a dare la svolta grazie all’adozione del pantografo, di fatto antesignano dell’attuale meccanismo usato sulle bici di tutto il mondo. Di quell’anno è pure la prima filiale estera, la Shimano American Corporation fondata a New York e segno della continua espansione commerciale dei prodotti dell’azienda nipponica che costringe anche a incrementare la produzione. Per soddisfare la crescente domanda, nel 1970 viene costruita la nuova fabbrica di Yamaguchi, per lo più dedicata alla produzione di contropedali. Negli anni Settanta avvengono anche il debutto in Europa con la Shimano Europe GmbH di Düsseldorf (1972) e l’inaugurazione del primo stabilimento fuori da confini nazionali, a Singapore nel 1973. Un anno destinato anche entrare nella storia del marchio per la presentazione del primo gruppo di componenti per la competizione su strada, il Dura Ace. Da allora l’evoluzione delle trasmissioni corre veloce con i debutti del “105” e del Deore XT (1982), della serie 7400 del Dura Ace con comandi del cambio integrati nelle leva del freni (1990) e dell’XTR (1991), primo gruppo per la competizione su MTB. Nel frattempo si evolvono anche gli impianti frenanti, le guarniture, i pedali e le altre componenti del ciclo e, con il nuovo millennio, è il tempo dell’ingresso dell’elettronica, in particolare con il sistema Di2 (Digital Integrated Intelligence) del 2009, il sistema di cambio elettronico applicato al Dura Ace 7900.

Inizia l’era Steps
Ha storia recente, ma con futuro prospero, una nuova era di Shimano, quella della mobilità elettrica. È il 2010 quando i responsabili Shimano osservano il nascente settore delle bici a pedalata assistita e intuiscono le potenzialità della soluzione ideata per ridurre la fatica e allungare i tragitti fatti in bicicletta. La decisione di entrare nel comparto è immediata e lo sviluppo del primo kit inizia subito. Il sistema progettato ha un motore da applicare nel mozzo della ruota anteriore, le batterie agli ioni di litio e una soluzione per il recupero di energia in frenata. Nella fase di sviluppo, però, gli uomini di Shimano si rendono conto che il mercato sta cambiando e che l’avvento dei kit con motore nel movimento centrale inizia a imporsi sui modelli di qualità grazie alle maggiori prestazioni. I tecnici abbandonano il progetto iniziale e puntano su quella che ritengono la soluzione del futuro. Gli sforzi degli ingegneri diventano realtà nel 2014, anno del debutto del primo sistema Steps, acronimo di Shimano Total Electric Power System. Un nome che svela pure gli intenti aziendali: l’obiettivo non è creare un semplice kit di assistenza, ma piuttosto un sistema capace di lavorare in sinergia con i singoli componenti della bici per un’esperienza a pedali senza compromessi.



Evoluzione di un sistema elettrico
Il primo kit del 2014 è siglato E-6000 e ha un motore centrale, batterie removibili da applicare sul tubo obliquo o nel portapacchi posteriore, un display con le informazioni del viaggio e i comandi da fissare sul manubrio in prossimità della manopola. I pregi del sistema sono l’erogazione progressiva del supporto elettrico e l’affidabilità degli accumulatori agli ioni di litio, nonché dimensioni e pesi contenuti per non gravare sulle dinamiche delle e-bike. La grande diffusione delle mountain bike elettriche induce i tecnici a sviluppare un secondo kit dedicato a chi necessita di alte prestazioni in offroad. La risposta arriva nel 2016 con la serie E-8000, sistema che mantiene la sensazione di assistenza naturale aggiungendo la disponibilità di una maggiore coppia, la possibilità di impostare configurazioni più dettagliate delle modalità di supporto e l’incremento della resistenza alle vibrazioni e agli agenti esterni, come fango e polvere. Negli anni seguenti si punta alla diversificazione, in particolare offrendo sistemi più accessibili senza rinunciare alla qualità della trazione. Nel 2018 debuttano l’E-7000, variante pensata per le e-MTB di fascia più economica, e l’E-6100, successore dell’E-6000 e adatto a equipaggiare i modelli urban e trekking. Nel 2019 si aggiunge l’E-5000, kit con motore leggero (appena 2,38 kg) e compatto, facile da usare e da costo contenuto da renderlo ideale per le city bike di fascia media. Un sistema, come l’E-6100, abbinabile anche a un nuovo cambio automatico nel mozzo a 5 rapporti progettato in modo specifico per le e-bike, il Nexus Inter-5RE. Nel contempo le batterie aumentano le capacità, passando dai 300 Wh iniziali ai 630 Wh delle ultime versioni, si riducono nelle dimensioni e nei pesi e, soprattutto, assumono sembianze “invisibili”, ossia sono studiate per essere integrate nel telaio. Il resto è storia recente con l’arrivo del kit di seconda generazione e con la disponibilità delle app per smartphone E-Tube Ride ed E-Tube Project sviluppate per favorire la personalizzazione dei kit, per incrementare l’esperienza degli spostamenti elettrici con opzioni come la navigazione assistita, per monitorare l’efficienza del sistema e facilitare manutenzione e aggiornamento software.
 
  

Un sito e un libro per i 100 anni
Chi desidera approfondire la storia centenaria di Shimano può consultare il sito web accessibile tramite il portale del costruttore (www.rideshimano.com) o richiedere il libro fotografico “Shimano 100 Works”, stampato in edizione limitata. Per averlo è necessario registrarsi nel sito del centenario e partecipare all’estrazione che assegna le 2000 copie disponibili.

 
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