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Regioni gialle? Spostamenti e vacanze, ecco cosa cambierebbe

In base agli attuali parametri, alcune regioni - tra cui Sicilia, Campania, Veneto e Lazio - potrebbero presto ritornare in zona gialla. Il passo indietro comporterebbe il ritorno di alcune restrizioni, specialmente per le attività commerciali, ma non andrebbe ad impattare su libera circolazione e spostamenti. Per il momento tuttavia, il Governo frena: “la vera arma per chiudere questa stagione è la campagna di vaccinazione”
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Politica e trasporti

Trascorso meno di un mese in zona bianca, la situazione potrebbe già cambiare nel giro di pochi giorni. La variante Delta, destinata nel nostro paese a diventare presto prevalente, ha portato ad un nuovo aumento dei contagi, spingendo alcune regioni a chiedere modifiche ai parametri stabiliti dal governo. Le ipotesi vanno dalla soglia minima di tamponi da effettuare ogni 100mila abitanti, al maggiore peso del cosiddetto Rt ospedaliero, cioè il tasso di occupazione dei posti letto, rispetto a quello sull’incidenza. In base agli attuali parametri infatti, già diverse varie regioni, cioè Sicilia (24.7), Campania (20.7), Veneto (16.3) e Lazio (16.1) sembrerebbero avviate verso la zona gialla, con tutte le conseguenze (specialmente ora, nel cuore della stagione turistica) che si avrebbero a livello economico. L’ipotesi di un ritorno in zona gialla è stata però smentita dal sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, secondo il quale, al momento, non ve ne sarebbe alcuna necessità.

Zona gialla, cosa cambierebbe?
Qualora dovesse rendersi necessario il ritorno di alcune regioni in zona gialla, almeno a livello di spostamenti e libera circolazione non dovrebbe cambiare nulla (erano vietati solo in arancio e rossa). Basandosi sulle regole applicate fino a poche settimane fa, le restrizioni, in caso di ritorno alla zona gialla, riguarderebbero infatti solo alcune attività commerciali. In particolare, si potrebbe tornare a parlare di ristoranti e bar al chiuso aperti solo a pranzo, ma rimarrebbero aperti tutti i negozi, centri commerciali compresi. Sul tavolo potrebbe anche tornare la questione coprifuoco, definitivamente abolito con l’ingresso di tutte le regioni in zona bianca. Da bianca a gialla, quindi, cambierebbe poco: il “disastro”, sia per le attività commerciali che per la libera circolazione su tutto il territorio, si verificherebbe solo nel malaugurato caso di zone arancio o, peggio ancora, rosse.

Si punta su vaccini
Chiusure e restrizioni non sembrerebbero (più) essere le “armi” adatta con cui fronteggiare la variante il virus: “Com’è noto - ha in proposito spiegato Speranza - settimanalmente noi monitoriamo tutti i dati, ci aspettavamo una risalita, questa risalita è in corso con numeri più bassi del passato, come abbiamo sempre fatto ci affideremo alla nostra squadra di tecnici che continueranno a fare questo lavoro di verifica, vediamo passo dopo passo come le cose vanno avanti, quello che è certo è che la vera arma per chiudere questa stagione è la campagna di vaccinazione, dobbiamo insistere sulla vaccinazione”. 

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