Quanto vale Dainese? Un euro (più tutti i suoi debiti...)
La cessione è in fase avanzata e avverrà per un corrispettivo simbolico. Alla base dell’operazione, un debito da 300 milioni contratto con i fondi Arcmont e HPS, che ora si preparano a rilevare il controllo del marchio
Cambio vertice
Cambio di proprietà per Dainese. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, Carlyle sarebbe ormai prossimo a cedere il controllo del marchio vicentino ai principali finanziatori dell’operazione di acquisizione: Arcmont Asset Managemente HPS Investment Partners (quest’ultimo entrato di recente nell’orbita BlackRock). L’accordo, attualmente in fase di definizione, prevede il passaggio della maggioranza per la cifra simbolica di un euro.
Alla base della valutazione simbolica, un indebitamento che avrebbe ormai raggiunto i 300 milioni di euro, ovvero circa quindici volte l’ebitda attuale dell’azienda – stimato intorno ai 20 milioni – a fronte di un rapporto considerato fisiologico tra 3 e 3,5 volte. Una situazione che, negli ultimi giorni, ha portato a riunioni straordinarie e a più convocazioni del consiglio di amministrazione, con l’obiettivo di evitare lo scenario di un default.
Il rilancio mai decollato
Il fondo Carlyle aveva acquisito Dainese nel 2022 da Investcorp, con l’intenzione di rilanciare il marchio a livello globale. L’operazione era stata sostenuta da obbligazioni private per complessivi 285 milioni di euro, sottoscritte proprio dai fondi HPS e Arcmont. Tuttavia, la strategia di rilancio si è scontrata con un contesto più difficile del previsto. Nel 2024 il gruppo ha chiuso il bilancio con una perdita netta superiore ai 120 milioni di euro, su ricavi in calo e con una svalutazione dell’avviamento per 86 milioni. A pesare, oltre alla flessione delle vendite nei segmenti moto e outdoor, anche l’aumento dei costi di produzione e logistica.
Nuove manovre finanziarie
Nelle scorse settimane si sono moltiplicate le operazioni sul fronte finanziario. Il 13 giugno, il consiglio ha verbalizzato – con atto notarile – l’invio di una richiesta di deroga ad alcune clausole del prestito obbligazionario originario. Pochi giorni dopo, il 10 luglio, è stata approvata l’emissione di un nuovo bond senior garantito da 25 milioni di euro, destinato a sostenere il fabbisogno di circolante e il supporto alle società controllate. Questo nuovo strumento si aggiunge al debito obbligazionario esistente, per un ammontare complessivo di 285 milioni. In parallelo, grava sul bilancio anche un finanziamento revolving super senior da 52,5 milioni di euro, contratto dalla holding Daphne (oggi fusa in Dainese) e regolato secondo il diritto inglese. A erogarlo, un pool di banche tra cui figurano UniCredit, Intesa Sanpaolo e Bank of America, con Glas Trust Corporation in qualità di security agent.
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