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Promossi&Bocciati: strike mondiale di Lorenzo, Marquez saluta la compagnia

Marc approfitta della carambola innescata da Jorge e scappa a +37 nel mondiale. Il maiorchino fa un enorme regalo al compagno di squadra, proprio nel momento di maggiore tensione tra i due. Il campionato si consola con la prestazione incredibile di Quartararo: il rookie francese sfodera la seconda pole e il primo podio in MotoGP al termine di una gara che ha resuscitato anche la Yamaha
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Uno strike mondiale, una rincorsa partita troppo tardi, il nuovo che avanza comunque: il Gp di Catalunya si rivela imprevedibile, terribile per tutti i big tranne che per Marquez. Guido Sassi ci racconta Promossi&Bocciati della gara che ha cambiato il volto del mondiale.

Se piangi, se ridi
Con 4 vittorie in 7 gare e 37 punti di vantaggio in campionato, Marc Marquez è indiscutibilmente bravo, oltre che fortunato come solo i vincenti riescono a essere. Eppure il 93 non è una stella solitaria che brilla nel cielo di Barcellona: Fabio Quartararo si porta a casa una pole e un secondo posto conquistato con grande velocità e una condotta di gara matura. Il francese - partito ancora una volta in maniera non impeccabile-, non si è fatto prendere dalla foga di recuperare ed è stato premiato. Quando era quarto alle spalle di Petrucci e Rins, Fabio ha aspettato il momento giusto, poi li ha attaccati e battuti entrambi. El Diablo sarebbe salito sul podio anche da terzo classificato e ad appena 20 anni sarebbe stato comunque un risultato straordinario; Quartararo però a Barcellona è stato grande proprio perché non ha osato niente di più di quanto avrebbe potuto e niente di meno di quanto effettivamente ha fatto. Il francese nel finale ha agguantato il secondo posto, girando sull’1’40 alto/1’41” basso: se fosse stato davanti fin dall’inizio forse avrebbe dato addirittura qualche grattacapo anche a Marquez. Da inizio stagione il pilota Petronas è caduto solo una volta, nelle FP3 di sabato: altro che debuttante!
Se Quartararo ha corso da campione consumato, Lorenzo ha fatto un errore che in molti hanno giudicato da rookie. Il maiorchino si è fatto ingolosire dalla possibilità di cancellare un brutto inizio di stagione con una prestazione monstre già dai primi giri. Lorenzo ha voluto dimostrare a tutti la propria competitività e invece ha fatto strike di Dovizioso, Vinales, Rossi. Forse voleva andare a liderare, o forse solo mettere il sale sulla coda di Marquez; il 99 però ha finito per fare a Marc il regalo più grande: mezzo mondiale servito in uno sciagurato tackle sul povero Dovizioso, in un terribile domino che ha abbattuto quasi tutti i protagonisti del campionato. Era necessario entrare così al secondo giro? Forse tutto il nervosismo accumulato dall'inverno scorso a oggi ha avuto la sua parte nell'irruenza mostrata da Jorge.

Oscar del sorpasso
Qua vince Marquez, perché il tempismo con cui si è tolto dai guai ha del diabolico: “Ho capito che la situazione era critica e ho provato ad andare” ha spiegato Marc nel dopo gara, rivelando il perché di un attacco portato subito a Dovizioso, mentre pochi centimetri più in là, qualche decimo di secondo più tardi si sarebbe scatenato il finimondo. Il campione del mondo alla 10 ha portato a casa forse il sorpasso dell'anno per il peso specifico della manovra sugli equilibri della stagione: una staccata profonda e precisa, conclusa nonostante Andrea abbia provato a resistere prendendo il freno in mano molto tardi. Povero DesmoDovi: aveva preso la testa della gara grazie a una partenza eccellente e a una gran manovra su Marquez, ma torna a casa con il costume di Paperino. Sfortunatissimo: nella personale collezione di incolpevoli incidenti accumulati in tre anni, quello di Barcellona si aggiunge a Jerez 2018 (a tre con Pedrosa e Lorenzo), Argentina 2017 (A. Espargaro), Austin 2016 (Pedrosa), Argentina 2016 (Iannone).

Data check
Dove il grip non è perfetto lo spettacolo del motomondiale recupera anche la Yamaha come protagonista, altrimenti sono dolori: benino in Qatar, bene in Argentina e Texas, male a Jerez, in Francia, al Mugello, di nuovo bene al Montmelò: la M1 rimane un mistero al variare della combinazione temperature/asfalto, così come resta una moto tutto sommato valida sul giro secco. 3 pole per Yamaha, 4 per Honda, zero per Ducati e Suzuki. Il 4 in linea di Iwata va misurato sulla distanza gara, eppure ieri Quartararo ha retto dall'inizio alla fine. Paradossalmente però la notizia non è che sia delle migliori: il buon risultato non è arrivato grazie a novità tecniche di rilievo, per cui rimane semplicemente frutto di come la moto si adatta alla pista e alle condizioni che incontra. I test del lunedì ancora una volta non portano novità sostanziali, la prima deadline da considerare rimane Brno a metà campionato.

Meditate gente
Marquez in gara ha girato tra l’1’41”8 e l’1’40”5, Quartararo tra l’141”6 e l’140”5, Rins tra l’1 41”8 e l’1’40”8, Petrucci tra l’141”9 e l’1’40”8. Tempi simili in momenti diversi, ma il range è rimasto lo stesso un po’ per tutti, a suggerire che il gran premio sarebbe stato piuttosto combattuto nonostante moto diverse e scelte di gomme differenti. Il campionato sarebbe quindi vivissimo al netto di avvenimenti impronosticabili. Il punto però è proprio questo: ogni volta che qualcosa esula dall’ordinario (condizioni meteo, consumi anomali di gomme, partenze caotiche, “casini” vari in pista), a turno ne fanno le spese tutti tranne Marquez. Sarà davvero solo un caso o siamo di fronte a un pilota svelto di cervello forse ancora più che sulla moto?

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