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Picco e Boano: "Navigare bene è l'essenza dei rally" - VIDEO

I due prossimi apripista della Gibraltar Race parlano dei raid africani. Franco: "La Dakar è andata nella direzione dei petroldollari, novità interessanti all'Africa Eco Race". Roberto: "L'Arabia Saudita è una palestra di sabbia incredibile, ma non vedremo più tappe lunghe come una volta".
Hanno partecipato alla "vera” Dakar e si sono tolti le loro soddisfazioni, ma per arrivare ai risultati che contano hanno dovuto anche sacrificare l'indole da crossisti per dedicarsi anima e corpo all'arte della navigazione: Franco Picco e Roberto Boano saranno gli apripista della Gibraltar Race 2019 e in occasione del training day organizzato da Moto Raid Experience a San Giorgio Piacentino hanno chiacchierato con il nostro Guido Sassi di rally a trecentosessanta gradi.

La Gibraltar Race
“Mi sono sentito in dovere di fare da apripista a questa Gibraltar Race perché gli organizzatori hanno davvero fatto un ottimo lavoro nei tre anni precedenti – ci spiega Boano-. È una gara che ha raggiunto il giusto equilibrio tra la parte competitiva e quella di viaggio-avventura. Credo che sia la soluzione perfetta per le esigenze dei motociclisti di oggi”. “Ho accettato di fare da apripista perché ho seguito le passate edizioni e mi sembra un evento decisamente interessante – conferma Franco Picco-. È una gara che si potrebbe fare anche con moto più piccole di quelle che vediamo. Il mercato però dice che c'è un ritorno importante alle grosse bicilindriche in un ottica dual e questa è la manifestazione perfetta per quel tipo di moto”.
Tecnica il giusto, la Gibraltar Race richiede però la capacità di navigare con una discreta competenza: “Sposa completamente la tecnologia gps, che può diventare fonte di soddisfazioni e divertimento per i piloti preparati” sostiene Boano, mentre Picco allarga il discorso: “Si vede anche in gare come l'Africa Eco Race: più della “manetta” conta la capacità di navigare bene. Qua il discorso va totalmente in quella direzione”. “Se guardiamo perfino la gara regina dei rally, la Dakar,  vediamo che piloti come Laia Sanz riescono a ottenere ottimi risultati proprio grazie alla navigazione piuttosto che per la velocità pura – spiega Roberto-. In quella gara il livello è talmente esasperato che ormai è diventato il regno dei map man. Sono professionisti che analizzano le tappe in anticipo e sanno dare tutte le indicazioni ai propri piloti per affrontare al meglio i vari stage”.

Dakar e Africa Eco Race 2020
Sia Dakar che Africa Eo Race sono in fase di definizione dei percorsi 2020 e così è inevitabile parlarne con due dakariani doc come Picco e Boano. “La scelta della Dakar è andata nella direzione dei petroldollari – afferma Franco-. Bisognerà vedere come sapranno gestire le tensioni interne al Paese con la gara”. “Dal punto di vista del territorio l'Arabia Saudita offre tutte le possibilità per disegnare tappe varie e bellissime. È una palestra di sabbia incredibile ma si po' anche variare – racconta Roberto rifacendosi alle proprie esperienze-. Però non vedremo più le tappe lunghe di una volta, ormai sono cambiati i tempi”. “L'Africa Eco Race manterrà le proprie coordinate di base: partenza a Montecarlo e arrivo i Senegal. Nel mezzo Marocco e Mauritania, con qualche novità nella parte più interna di questo Paese - svela Picco-. Ci sono nuove strade che permetteranno all'assistenza di penetrare più in profondità nel territorio”. “Gli organizzatori dell'Africa Race sono dei nostalgici delle vecchie Dakar e se verrà permesso loro di esprimersi cercheranno di tradurre in realtà i sogni che continuano a coltivare”.

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