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Notifica multe: la Cassazione boccia il Comune di Milano

Le multe rilevate con sistemi automatici devono essere notificate entro 90 giorni a partire dalla data di infrazione e non da quella di visione dei fotogrammi da parte degli agenti di Polizia. Lo stabilisce in modo definitivo la Cassazione, condannando il Comune di Milano a pagare le spese legali e il contributo unificato raddoppiato in riferimento ai fatti del 2014/2015
90 giorni dal rilevamento
Comune di Milano e multe notificate in ritardo: la Cassazione mette la parola fine ad una vertenza durata anni. Chi ha buona memoria si ricorderà quanto accaduto nel 2014 e, in particolare, delle migliaia di multe per eccesso di velocità notificate da Comune meneghino oltre il termine massimo di 90 giorni. Secondo l’amministrazione, il conteggio doveva infatti partire non dalla data dell’infrazione ma da quella in cui il vigile visionava i fotogrammi in ufficio: falso. A chiarirlo, allora, lo stesso Viminale, che con una nota ricordava quanto stabilito dalla Corte Costituzionale che a sua volta faceva decorrere il termine per la notificazione “dalla data in cui la pubblica amministrazione è posta in grado di provvedere alla loro (dei trasgressori o degli obbligati in solido) identificazione”. La questione pareva chiarita: i 90 giorni vanno conteggiati a partire dal momento in cui è stata rilevata l'infrazione e non, come fa il Comune, dal momento in cui gli addetti alla verbalizzazione visionano gli scatti degli autovelox. Ne seguì una vera e propria pioggia di ricorsi, fino alla class action depositata da Altroconsumo nel febbraio 2015, con la quale più di 12mila automobilisti sottolineavano il mancato rispetto dei termini di notifica e, quindi, la non validità della multa. Il Comune di Milano si giustificò con l’elevato numero di infrazioni e, quindi, con l’inevitabile dilatazione dei tempi. Non è bastato: con l’ordinanza 7066 del 21 marzo, la Cassazione  ha negato la ragione al Comune,  condannandolo a pagare le spese legali e il contributo unificato raddoppiato: “se, come nel caso di Milano, ci sono difficoltà legate alla gran quantità di verbali da notificare - ha spiegato l’ordinanza -  è l’amministrazione che deve organizzarsi meglio”.
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