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Motorcycle Live 2021, due modelli Dot Motorcycles con motore Kawasaki W 650

Il progetto è stato presentato al Motorcycle Live di Birmingham dove hanno debuttato due modelli dalle linee decisamente interessanti: la Reed Racer ha le forme di una cafè racer, la Dot Demon è una scrambler
Avviene anche in Gran Bretagna ciò che ogni tanto succede da noi: marchi storici ormai scomparsi dalla circolazione vengono riesumati per dare un nome glorioso a motociclette di nuova produzione, magari ispirate a quelle di allora. Così al Motorcycle Live 2021, il più grande salone del Regno Unito, sono ri-spuntate le BSA (cliccate qui per vedere come sono fatte), e con minore clamore il marchio Dot Motorcycles. Ormai nessuno lo ricordava ma la sua nascita risale ai primi anni del XX secolo ad opera di Harry  Reed, e nel 1908 fu lo stesso Reed a portare alla vittoria nella classe bicilindrica del Tourist Trophy una motocicletta che si era costruito a mano. Montava un motore di produzione Peugeot.

Ecco come è fatta la Reed Racer

Fino al 1978
L’azienda aveva sede a Salford, vicino a Manchester, e nel 1911 i modelli in vendita erano cinque; venivano impiegati motori prodotti da altre fabbriche come Peugeot o Villiers, che venivano montati sulle ciclistiche costruite da Dot Motorcycles. L’attività andò avanti fino al 1978.
Ora il marchio è risorto e dà il nome a un progetto guidato dal Dr. Anthony Keating con la collaborazione di un gruppo di persone tra le quali il popolare pilota Guy Martin. È uscito allo scoperto proprio al Motorcycle Live 2021 dove sono stati presentati due modelli dalle linee decisamente interessanti: la Reed Racer ha le forme di una cafè racer, la Dot Demon è una scrambler. Sono belle e piene di personalità, la filosofia è la stessa degli inizi: motore di un fornitore esterno – in questo caso è il bicilindrico parallelo Kawasaki 650 cm³ – e ciclistica prodotta internamente. Le moto dovrebbero venire costruite a mano presso il National Center for Motorsport Engineering, una branca dell’Università di Bolton situata nella zona di Manchester, impiegando componentistica di alta qualità: forcelle Showa e freni Brembo.
Interesse ne hanno suscitato, tanto più che ai bei tempi si diceva che Dot fosse l’acronimo di “Devoid of troubles” cioè “immune da problemi” ed è una cosa che non dispiace mai... Ma il Motorcycle Live 2021 è stato solo il primo passo e per ora non sono stati dichiarati disponibilità e prezzi dei due modelli. Però vale la pena aspettare curiosi…

 
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