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MotoGP Starting Grid: a Valencia è già iniziato il 2020

Sul Ricardo Tormo si chiude la stagione del dominio di Marquez e si apre un nuovo anno. Yamaha vuole tornare stabilmente ai piani alti, ma al momento è difficile capire con che pilota potrà provarci. Ducati spera ancora di agguantare il titolo team, Marc permettendo. Lorenzo al bivio: lasciare o insistere con Honda?
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Ultimo gran premio della stagione e ultimo appuntamento con MotoGP Starting Grid: Guido Sassi ci porta sulla griglia di partenza della gara che chiude il 2019 e apre il 2020. Valencia infatti non è solo la tappa conclusiva del motomondiale, ma anche la sede dei primi test stagionali che prendono il via già dal lunedì successivo al round iridato.

La novità
Uno dei più grossi cambiamenti del motomondiale che verrà sarà l'aumento dei gran premi e la diminuzione dei test. Dall'anno prossimo le gare toccheranno quota 20, con l'aggiunta della Finlandia e scompariranno proprio i test di Valencia. Un peccato, perché vedere i piloti già con le nuove tute e le moto in versione aggiornata era una meravigliosa appendice della stagione, e invece nel 2020 dopo la gara di Valencia ci saranno quattro giorni di pausa per poi trasferirsi a Jerez per le prime prove 2021.
L'ultimo giro di valzer del Ricardo Tormo come combinata tra vecchia e nuova annata promette oggi però più di un'interessante novità: Iker Lecuona farà il proprio debutto in Ktm in questo weekend: lo spagnolo sostituirà Oliveira e prenderà confidenza con la moto che guiderà ufficialmente dal lunedì. Ovviamente c'è poi molta attesa su Jorge Lorenzo: il maiorchino salirà sulla Rc213V per l'ultima volta? Sicuramente nella versione 2019, per poi provare il nuovo prototipo di casa Hrc nei test. Se la moto lo soddisferà, il 99 prenderà il via anche alla stagione 2020, altrimenti lascerà la Honda e al suo posto ci sarà Johann Zarco.

Che numeri
I numeri di Lorenzo in questa stagione d'altronde sono impietosi: Jorge ha raccolto la miseria di 25 punti, l'equivalente di una delle 11 vittorie di Marquez, e se Hrc non ha ancora messo le mani sul titolo team è proprio per il mancato apporto del maiorchino. L'ultima gara deciderà la sfida tra Ducati Corse e il team Repsol: Dovizioso e Petrucci hanno appena 2 punti di vantaggio e dovranno correre su una pista che non si sposa al meglio con le caratteristiche della Desmosedici. Al contrario Lorenzo ama il tracciato valenciano: per lui 4 vittorie in MotoGP che lasciano sperare in un arrivo a punti. In quanto a Marquez...cosa si può dire, risponderà presente come sempre.

La sfida
Se in Honda le gerarchie sono scolpite nei muri del box a suon di successi targati MM93, in Yamaha la situazione è decisamente fluida, anche in classifica. Vinales ha 201 punti, Quartararo 29 di meno e Rossi è in disavanzo di 35. Conta ancora di più il fatto che Maverick abbia firmato entrambe le vittorie di casa Yamaha, mentre sia El Diablo che il Dottore hanno finora mancato il bersaglio grosso. Valencia è una pista che piace alla M1 e le possibilità per chiudere in bellezza la stagione non mancano. Un ulteriore successo sarebbe il miglior viatico per un 2020 che la casa di Iwata vuole finalmente vivere come l'anno del ritorno stabile ai piani alti, dopo un biennio 2017/18 davvero complicato. Occhio però a Suzuki: Rins è in decisa fase calante e dopo la vittoria di Silverstone non è nemmeno più andato vicino al podio. Alex può ancora classificarsi terzo in campionato e la casa di Hamamatsu non chiude tra i primi tre dal titolo iridato 2000 di Kenny Roberts. 7 sono i punti di svantaggio di Rins su Maverick e un colpo di coda è ancora possibile.

Questa è storia
La marcata superiorità mostrata da Marquez in questo 2019 non può farci dimenticare che solo due anni fa l'otto volte campione del mondo gettò quasi alle ortiche il campionato con una delle sue cadute non cadute alle curva 1. Marc riuscì al solito a salvare la moto con il gomito e a rientrare in pista in terza posizione. A 5 giri dal termine fu poi Dovizioso a cadere per davvero, mettendo fine ai giochi. Anche se Marquez fosse caduto, ad Andrea sarebbe comunque servita una vittoria per togliere il titolo dalle mani dello spagnolo, ma il forlivese ebbe comunque il grandissimo merito di vincere 6 gare in stagione e di portare la lotta iridata fino all'ultimo appuntamento stagionale.

Hot Spot
Valencia è una pista particolare, dove è difficile superare. Ma non è nemmeno facile fare il tempo sul toboga spagnolo: il circuito misura appena 4mila metri lenti e tortuosi, mentre l'ultimo curvone non ha niente a che vedere con il resto del tracciato. La combinazione 13-14 è quindi particolarmente importante: serve una moto ben settata per affrontare al meglio la lunga curva a sinistra e arrivare alla Campos con qualche possibilità di attaccare. Passare alla 14 è davvero complicato perché lo spazio è poco e non è facile fermare la moto. Il rischio di un incrocio anche a manovra riuscita è concreto: ma l'ultima sezione della pista va interpretata al meglio anche se si vuole portare un attacco alla curva 1, perché il rettilineo è breve e non offre grandi chance di guadagnare terreno.

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