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MotoGP Starting Grid: a Barcellona è di nuovo Marquez contro le Ducati

Petrucci si unisce al club degli italiani vincenti in MotoGP, ma a Barcellona servirà uno sforzo ulteriore per batte il campione del mondo. Dovizioso arriva al Montmelò dopo un weekend a quattro ruote nel DTM. La Yamaha è rimasta al bel duello tra Rossi e Marquez del 2016: negli ultimi due anni delusioni e problemi
Dopo il trionfo in rosso di Petrucci al Mugello, il motomondiale vola a Barcellona e ripropone la sfida tra Marquez e le Ducati. Il nostro Guido Sassi ci racconta le caratteristiche di una pista amica della moto bolognese, le indimenticabili sfide del passato e i duelli che la MotoGP di oggi prepara al Montmelò.

La novità
La curiosità che più ha stuzzicato gli appetiti nello scorso fine settimana è stata vedere Andrea Dovizioso in gara, ma su quattro ruote. Per il pilota di Forlì non si è trattato di una manifestazione di contorno come in passato, nel trofeo Lamborghini, ma di una vera e propria wild card nel Dtm a Misano. Andrea ha rispolverato per l’occasione il vecchio numero 34 e ha domato un’Audi RS5 da 600 cavalli. Il ducatista se l’è cavata piuttosto bene: con pochissimi test alle spalle e a bordo di una macchina decisamente complicata, ha raccolto un 12esimo e un 15esimo posto, con tempi da metà classifica. Gli ingegneri sono rimasti stupiti dalla sua attitudine a imparare e dalla capacità di essere subito veloce. DesmoDovi dal canto suo si è divertito molto e ha raccolto qualche idea per il futuro: “Ora sono concentrato nel cercare di vincere il mondiale con Ducati, in un futuro chissà, le auto mi piacciono” ha detto ai microfoni di Sky Sport.

Che numeri
Sono 7 i piloti italiani vincenti nell'era MotoGP, con Danilo Petrucci che si aggiunge a Rossi, Biaggi, Capirossi, Melandri, Dovizioso e Iannone. Gli ultimi due devono le proprie fortune a Ducati (anche se Dovizioso conta pure un successo con la Honda a Donington 2009), che è diventata il talismano dei nostri piloti in top class. La moto bolognese ha vinto con tutti gli ufficiali dal 2016 a oggi, ma a Barcellona le doti della Desmosedici potrebbero non essere sufficienti a contrastare Marquez. Il campione del mondo al Montmelò è salito sul gradino più alto del podio una sola volta in classe regina, ma quest'anno è partito 6 volte su 6 in prima fila, segnando 4 pole position e portando a casa già 3 successi e 2 secondi posti. Chi lo vuol battere dovrà correre la gara perfetta dal primo all'ultimo giro: Dovizioso e Petrucci ci sono riusciti rispettivamente in Qatar e al Mugello, ma in Catalogna sarà più difficile.

La sfida
Più che mai a Barcellona ci si attende un duello tra Marquez e Dovizioso. Il distacco del forlivese dal 93 è minimo (12 punti), ma cresce gara dopo gara e Andrea deve e vuole provare a invertire la tendenza. Complicatissimo contro un Marquez che nel binomio con la sua Honda sembra inferiore come pacchetto solo al 2014. Come al Mugello l'incognita a Barcellona è data dai potenziali elementi di disturbo: in Toscana è stato Petrucci a scombinare i piani, in Catalogna il ternano potrebbe essere di nuovo della partita. Anche Rins sembra avere le carte giuste per inserirsi, soprattutto se i due contendenti principali dovessero darsi fastidio. In un mondiale che Marquez sta tenendo a un livello stellare, ogni punto perso per strada rischia di diventare un problema non rimediabile. Dovizioso lo sa, e sta facendo tutto il possibile per rimanere in gioco.

Questa è storia
Il Montmelò può raccontare storie antiche e drammatiche come il mega incidente al via che tolse Capirossi dalla lotta per il mondiale nel 2006, oppure sorpassi diventati ormai leggenda come quello di Valentino su Lorenzo all'ultima curva del gp 2009. Ma tornando indietro di soli 3 anni si registra una delle pagine più intense di sempre: nel weekend funestato dall'incidente mortale occorso a Luis Salom in Moto2, la MotoGP regala un duello memorabile tra Rossi e Marquez, con la rimonta del Dottore dall'ottava posizione in griglia e una gara vinta a suon di sorpassi. Molto intensi gli ultimi giri, con Valentino che infila Marquez e il 93 che risponde. La frenata in fondo al lungo rettilineo del Montmelò e il palcoscenico di attacchi e contrattacchi, fino a quando nel finale Rossi ha la meglio. Nel parco chiuso post gara arriva la stretta di mano tra i due, il primo momento di distensione dopo i fatti di Sepang 2015.

Hot spot
La frenata per eccellenza è alla curva 1: non solo perché arriva al termine di un rettilineo da un chilometro, ma perché la pista prevede immediatamente in successione una esse dove bisogna entrare con la moto ben bilanciata. Altrimenti chi attacca va lungo, o non riesce a girare abbastanza velocemente per mantenere la posizione prima dell'uscita dalla variante. Negli ultimi due anni la Ducati ha sfruttato bene il motore in rettilineo e non ha dovuto forzare le staccate: sia Dovizioso che Lorenzo hanno costruito in parte le rispettive vittorie anche così. Quest'anno sarà interessante valutare quanto sia cresciuta la Honda: l'impressione è che Marquez abbia un'arma in più anche in questo frangente.
 

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