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MotoGP Starting Grid: a Le Mans la Francia aspetta Quartararo

Solo nel 1954 un pilota francese si è imposto davanti al proprio pubblico in top class, l'ultimo successo transalpino è del 1999 con Regis Laconi. A Le Mans manita di vittorie per Jorge Lorenzo, ma il nemico numero uno rimane Marquez. Ducati mai davanti a tutti, in griglia come al traguardo.
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Le Mans è un classico del motomondiale, che dal 2000 a oggi ha fatto tappa ogni anno sul circuito Bugatti. Andiamo quindi a scoprire insieme al nostro Guido Sassi storia e novità del quinto appuntamento iridato.

La novità
Dai test spagnoli di Jerez ci si aspettava una raffica di novità un po' da parte di tutti i team impegnati nel mondiale, e invece c'è chi ha spinto sull'acceleratore e chi aveva le casse vuote. La Honda ha stupito con un nuovo telaio (destinato però a un futuro non immediato), Ducati invece si è concentrata su prove di assetto. Anche Yamaha si è limitata a qualche affinamento di elettronica, mentre Suzuki ha fatto debuttare un forcellone (che invece vedremo subito in pista). Ktm ha come sempre portato tantissimo materiale ma ha anche dato l'impressione di essere ancora piuttosto lontana dal trovare la giusta direzione. Aprilia sta lavorando praticamente in ogni area ma se la RS-GP per ora fatica a stare nei dieci è più per meriti degli avversari che per errori del reparto tecnico di Noale. A Le Mans tuttavia ci si attende un segno di discontinuità soprattutto da alcuni piloti, come Lorenzo, Iannone e Zarco, apparsi in netta difficoltà in questo inizio di 2019 che li ha visti cambiare moto.

Che numeri
Le Mans ha la fama di pista piovosa e anche per questo fine settimana il rischio bagnato è sensibile. Negli ultimi 10 anni però la pioggia in gara è caduta solo 3 volte, l'ultima nel 2013. Senza equivoci è invece la striscia di successi spagnoli, ben 7 a partire dal 2012, che diventano 9 in 10 edizioni con l'unica eccezione di Casey Stoner nel 2011. Pur comportandosi nel complesso bene su questa pista, la Ducati non ha mai vinto sul circuito Bugatti, raccogliendo in totale solo 6 podi, l'ultimo l'anno scorso con Petrucci. Dovizioso è arrivato terzo solo nel 2015 e la Rossa di Borgo Panigale non ha mai preso la pole. Sono invece 5 i successi nella top class per Jorge Lorenzo, che forse può sperare proprio nel circuito francese per iniziare a invertire la rotta di una stagione fin qui disastrosa.

La sfida
Le ultime vittorie francesi in classe regina risalgono al 1999 con Regis Laconi e addirittura al 1985 con Christian Sarron. I transalpini attendono quindi da tempo immemore un pilota capace di rinverdire i fasti nazionali. Nel 2017 sembrava che fosse Johann Zarco il predestinato alla prima vittoria del nuovo millennio, ma complice il passaggio in Ktm, per il due volte campione del mondo Moto2 i tempi si sono fatti durissimi. Fabio Quartararo è diventato così lo sfidante non solo in ambito nazionale, ma addirittura in termini assoluti, almeno per questo GP. Marc Marquez ha saggiato le qualità del giovane del team Petronas già nello scorso gran premio di Spagna, e dovrà probabilmente tenere d'occhio anche a Le Mans il giovanissimo classe 1999.

Questa è storia
Fino al 2016 è stato l'ultimo pilota a vincere in sella alla Suzuki, e ancora adesso Chris Vermuelen rimane uno degli ultimi tre rider ad avere portato la moto di Hamamatsu sul gradino più alto del podio. Nel 2007 a Le Mans piovve come non mai e l'australiano riuscì a vincere un gran premio per equilibristi, dopo che gli idoli locali Randy de Puniet e Sylvain Guintoli erano andati a terra, mentre entrambi erano in lotta per la vittoria. Il successo del 2007 rimase l'unico nel motomondiale per il talentuoso pilota di Brisbane, ma la pioggia regalò altre belle battaglie qualche anno più tardi, con un epico duello tra Rossi e Stoner. Era il 2012 e i due si trovarono a duellare per la seconda posizione ancora una volta sotto il diluvio. Rossi dopo vari tentativi riuscì ad avere la meglio con un bel sorpasso alla prima esse, conquistando il suo miglior risultato in Ducati.

Hot spot
Sulla pista di Le Mans, per come la conosciamo dopo le modifiche seguite all'incidente di Alberto Puig nel 1995, si corre ormai dal 2000. Il circuito Bugatti, lungo poco più di 4 chilometri, ha comunque un lay out interessante per le moto: un bel mix di velocità e guidato, frenate impegnative e curve di percorrenza. Uno dei punti cruciali della pista è rappresentato dalla chicane Dunlop, dove la moto deve essere molto stabile per permettere un sorpasso. Al contrario chi soffre nel trovare il giusto set up rischia di portarsi dietro un bel problema per tutto il weekend. Negli ultimi due anni i sorpassi più importanti della gara sono arrivati proprio in questa chicane: nel 2017 Valentino riuscì a infilare Vinales con un'entrata pressoché perfetta, l'anno scorso è stato Dovizioso a punire il compagno di squadra. In entrambi i casi si tratta di due staccatori di prim'ordine, ma è anche vero che i due sorpassi non hanno prodotto altrettanti successi, ma due brucianti sconfitte. Due anni fa Valentino era andato lungo alla Garage Vert, restituendo la posizione a Maverick, nel 2018 Andrea è invece caduto quasi immediatamente dopo il sorpasso sul maiorchino, nella ghiaia de La Chapelle.

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