MotoGP: moto contro un cameraman, la dinamica dell'incidente
Momenti di panico durante le qualifiche al Balaton Park, quando la KTM di Pedro Acosta, dopo una caduta, ha rischiato di travolgere un operatore TV. Una tragedia sfiorata che accende però la plemica sulla sicurezza del “nuovo" circuito ungherese
L’incidente sfiorato
Durante le qualifiche del GP d’Ungheria di MotoGP, al debutto assoluto sul circuito di Balaton Park, un cameraman ha vissuto un attimo di terrore. La KTM di Pedro Acosta, dopo una caduta, ha iniziato a capottare nella ghiaia ed è schizzata in aria in direzione della pedana di ripresa, dove si trovava l’operatore. La moto ha colpito in pieno la sua telecamera, distruggendola, e per pochi centimetri non ha travolto anche lui. Il cameraman, identificato come Joao, è rimasto visibilmente scosso. Subito dopo l’impatto ha fatto segno alle telecamere con il pollice alzato per rassicurare tutti, ma lo si è visto controllarsi nervosamente per capire se avesse riportato ferite. Fortunatamente è uscito illeso dall’incidente. Nonostante il pericolo, Joao ha continuato a filmare fino all’ultimo, senza alcuna possibilità di spostarsi dalla sua postazione. Dopo la gara, chiusa al secondo posto, Pedro Acosta è andato a cercare Joao per sincerarsi delle sue condizioni. Il giovane spagnolo ha salutato l’operatore dalla telecamera, regalandogli un cuore con le mani come segno di vicinanza.
Our cameraman, Joao, avoiding @37_pedroacosta's bike impact is probably the most shocking video you'll see today! 😮
We're so glad to see he's ok! 🙏#HungarianGP 🇭🇺 pic.twitter.com/o9SslLPDhT— MotoGP™🏁 (@MotoGP) August 23, 2025
Polemiche sul tracciato
L’episodio ha acceso nuove discussioni sulla sicurezza del Balaton Park, che ospitava per la prima volta un GP della classe regina, a 30 anni dall’ultima volta che la MotoGP correva in Ungheria. Secondo diversi addetti ai lavori, il tracciato sarebbe troppo piccolo per i prototipi da 1000 cm³, e il rischio corso dal cameraman ne sarebbe la prova.
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