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MotoGP Iannone in Ducati? Guidotti: "Se ci fossero le condizioni..."

Il team manager di Pramac non dimentica il passato con Andrea: "Noi puntiamo sui giovani e lui ha trent'anni, ma se ci fossero dei movimenti di mercato che liberano una moto, perché no?". Rimangono da sciogliere il nodo della squalifica e le posizioni di Petrucci e Miller
Il mercato MotoGP 2021-22 sembra muoversi nella direzione di molte conferme e pochi cambiamenti. Con la stagione attuale mezza abortita e nella peggiore delle ipotesi destinata a non corrersi del tutto, in molti stanno pensando a rinnovare i propri accordi, ma qualche cambiamento potrebbe esserci. Cal Crutchlow ha dichiarato che vorrebbe continuare con Cecchinello, e non si vede il motivo per cui Hrc (che detiene il contratto) dovrebbe privarsi dell'inglese. Nel mondo Ducati invece la situazione è più fluida: anche se Dovizioso dovesse rinnovare con il team factory, rimane da capire cosa ne sarà di Petrucci, osservato speciale di Aprilia. Una promozione di Miller nella squadra ufficiale di Borgo Panigale non è un'ipotesi così remota e poco tempo fa Andrea Iannone in qualche modo ha fatto intendere che la Desmosedici è ben viva nei ricordi: “Mi sono pentito di avere lasciato la Ducati”.

Pramac, giovani ma non solo
Sky Sport ha chiesto perciò a Francesco Guidotti, team manager del team Pramac, se non ci sia una corrispondenza di sensi tra il pilota di Vasto e la squadra dei suoi esordi in MotoGP: “Noi siamo prevalentemente orientati sui giovani, Iannone verrebbe da trentenne – è stata la risposta-. Ma storicamente vogliamo bene ad Andrea: se ci trovassimo nella condizione che a noi manca un pilota e lui è alla ricerca di una moto, si potrebbe anche fare. Iannone è stato con noi due anni, in una situazione tecnica molto difficile, diciamo che la voglia di correre insieme non ce la siamo tolta del tutto perché non siamo riusciti a fare neanche un podio, la voglia di fare qualcosa insieme è rimasta. Se dovesse mai succedere che siamo nelle condizioni giuste, nessuno vieta di concludere”.

La squalifica
Ovviamente su Iannone pende la spada di Damocle dell'antidoping: se il Tas dovesse confermare la squalifica di 18 mesi rigettando il ricorso, lo stop metterebbe fuori causa Andrea fino al termine della prossima stagione. Se però nel 2020 non si corresse affatto e/o i principali contratti venissero prolungati fino alla conclusione dell'anno prossimo, Iannone potrebbe anche tornare in gioco.
D'altronde è vero che i team satellite puntano tendenzialmente sui giovani, ma in questi anni il parco piloti in classe regina è stato già ampiamente rinnovato e a volte un usato sicuro può aiutare a portare a casa quei risultati che in fin dei conti aiutano anche il bilancio di una squadra.
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