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MotoGP 2020, scatta il congelamento dello sviluppo via internet

Le verifiche tecniche si svolgeranno da remoto: i costruttori possono mettere a disposizione dei motori campione e disegni digitali relativi agli aspetti aerodinamici per completare l’omologazione. Secondo Dorna solo Honda si è già mossa. Lo sviluppo rimane libero per Ktm e Aprilia, o per la prossima stagione, ma di fatto è impossibile procedere con l'evoluzione dei progetti
Le modifiche apportate al calendario della MotoGP hanno portato anche alla necessità di una revisione dei requisiti di omologazione per le case, che per regolamento devono punzonare motori e aerodinamica prima dell'inizio della stagione. In particolare il regolamento prevede che i propulsori vengano sigillati prima della gara inaugurale, eccezion fatta per KTM e Aprilia, che godono delle concessioni, mentre per quanto riguarda l'aerodinamica i team possono omologare due differenti configurazioni per ogni pilota.

Non era mai successo
Il 2020, con la diffusione della pandemia di Coronavirus, ha portato a una situazione inedita: le Case infatti di norma procedono all'omologazione direttamente in Qatar, nel fine settimana del primo gran premio. Ma quest'anno la MotoGP a Losail proprio non ci è andata e quindi la finestra di sviluppo era rimasta teoricamente aperta. D'altronde era logico che si attendesse a dare comunicazione in merito, visto che inizialmente si ipotizzava un inizio in aprile, al più tardi in maggio. Ora invece si pensa che la stagione possa iniziare addirittura in estate, e quindi diventa difficile garantire di fatto una concorrenza equa tra le squadre, che si confrontano con normative nazionali diverse e si forniscono da partner sparsi nelle varie parti del globo.

Controlli da remoto
Per questo motivo la Fim, l’Irta, la Msma e Dorna Sports hanno deciso di effettuare controlli a distanza, in modo digitale, il prima possibile. Di solito, le scuderie hanno due opzioni: possono fornire una lista delle parti usate nella costruzione del motore in modo che, durante la stagione, sia possibile confrontare eventuali modifiche avendo un punto di partenza fisso; oppure possono fornire un esempio del motore completo attraverso un disegno digitale. Se un costruttore schiera un pilota che usa diverse specifiche del motore, come nel caso di un pilota privato che usa il motore dell’anno precedente e successive evoluzioni, deve fornire il modello di ciascun motore usato per disputare il campionato.

HRC ha già il sigillo
Honda è stata l’unica casa costruttrice ad avere svolto questo procedimento già in Qatar. Gli altri costruttori, viste le circostanze eccezionali, non sono riusciti a fare altrettanto e per questo hanno inviato i modelli dei loro motori agli organizzatori che, in occasione del primo gran premio del 2020, li compareranno con i motori presenti nelle moto. I tecnici di Dorna e Fim stanno facendo il possibile per rendere il più facile possibile questa verifica per i costruttori, nel rispetto delle tempistiche regolamentari. Ovvio che, se il limite temporale indicato rimane quello dell'8 marzo, nulla ha vietato a chi avesse voluto di indicare particolari differenti. In pratica questa possibilità di aggirare lo spirito della norma sarebbe stato piuttosto complicato, considerando che ormai da settimane la realizzazione stessa delle parti è diventata particolarmente complessa per svariate ragioni.

Il futuro è da scrivere
La MotoGP comunque non ha mai considerato un periodo di completo arresto durante il quale i costruttori debbano cessare ogni tipo di sviluppo, in nessun momento dell’anno, principalmente a causa della difficoltà di controllare tale regolamentazione e sarà così anche questa volta. In buona sostanza tutti potranno già lavorare su progetti futuri, ovviamente anche in tema di propulsori per il 2021. Sarà comunque complicato che ciò avvenga, proprio perché in questo momento le possibilità di realizzare i progetti, e quindi anche di testarli, è sostanzialmente impossibile.

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