Salta al contenuto principale

Motogiro d'Italia 2019, risultati gara

Particolarmente impegnativa a causa delle incessanti piogge, l’edizione 2019 del Motogiro d’Italia ha regalato grandi emozioni in quasi tutte le categorie in gara. A spuntarla nella Rievocazione Storica - cioè la più prestigiosa tra le gare di regolarità - è stato Marco Bonanomi in sella alla MV Agusta CTLS 175 del 1955
Image
News
Motogiro d'Italia 2019
Organizzata dal Moto Club Terni L. Liberati – P. Pileri in collaborazione con la Federazione Motociclistica Italiana e Internazionale, l’edizione 2019 del Motogiro d’Italia è andata in scena dal 26 maggio al 1 giugno. Diviso in 6 frazioni, il percorso di oltre 1500  chilometri ha portato i piloti, molti dei quali stranieri, da Tivoli a Roccaraso (AQ), Montesilvano Marina (PE) e Terni, attraverso Abruzzo, Marche e Lazio. Causa maltempo, la manifestazione s’è dimostrata quest’anno particolarmente impegnativa, con le piogge che, soprattutto nei primi quattro giorni di gara, non hanno concesso tregua agli oltre 100 piloti al via. Sei invece le categorie in gara: Rievocazione Storica, Classic, Vintage, Motogiro, Eritage e Cafè Racer.
La prima, cioè la più prestigiosa e che si richiama direttamente alla corsa svoltasi in Italia dal 1953 al 1957, è stata forse anche la più entusiasmante: decisiva è stata l’ultima prova di abilità svoltasi nello splendido contesto dell’Anfiteatro Bleso, ai piedi del castello di Tivoli, dove hanno trionfato Marco Bonanomi e la sua MV Agusta CTLS 175 del 1955. Sul podio al secondo e terzo posto il campione della scorsa edizione Marco Tomassini (Gilera Super Sport 175) e l’olandese Erik Willemse (Moto Guzzi Lodola 175) già vincitore di numerose edizioni.
Altrettanto combattuta è stata la Classic, riservata alle moto di qualunque cilindrata costruite fra il 1970  e il 1980, vinta con la Benelli sei cilindri dal tedesco Cassel, che ha così bissato il successo dello scorso anno. Dietro di lui il britannico Bill Haistone (Yamaha XS 1100) e l’inglese della Laverda Jota Mark Morris.
Meno avvincente delle precedenti è stata invece la Vintage, categoria riservata ai mezzi costruiti fra il 1960 e il 1970, dove Andrea Angiolini ha avuto la meglio sul plurivincitore della categoria Silvano Fabbri che ha guidato per due terzi di gara con un tutore alla mano sinistra a causa di uno schiacciamento tendineo che gli ha procurato diversi problemi. Ha completato il podio Mauro Fortunati su Gilera Giubileo. Arrivo allo sprint anche nella categoria Motogiro, dove l’espertissimo ex ingegnere minerario Marino Lino ha prevalso per un solo punto sul britannico Roger Manninger (Moto Guzzi Lario V65). Terzo gradino del podio per la tedesca Brigitte Benner su Suzuki Bandit 650 che si è aggiudicata anche il premio “Benelli” riservato alla prima donna classificata, la Benner ha preceduto la statunitense delle isole Hawaii Robin Webster. 
Lungo testa a testa anche nella Eritage per mezzi costruiti dal 1914 al 1949, con i primi tre posti andati ad altrettanti collezionisti inglesi. Primo si è classificato Jeremi Lode su Rudge Ulster 500 del 1937, secondo David Jackson su  Brough Superior 990 del 1931 e terzo Nawal Saighai in sella alla Indian Tourer 1260 del 1929.
Infine bissa il successo dello scorso hanno nelle Cafè Racer Claudio Antonaci che ha preceduto l’americano Hugh Schink in sella a una rarissima Motobi Zanzani.
Il premio “Eleganza” messo in palio dal Museo Ducati e consegnato dal suo direttore Livio Lodi, riservato alla moto più originale è andato a una rara e conservatissima Ducati Mark3 450.

 

Aggiungi un commento