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Morto Luigi Termignoni, il “re italiano” degli impianti di scarico

L’imprenditore cinquant’anni fa creò l’azienda diventata leader nel settore degli impianti di scarico. Legata a doppio filo con Ducati, Termignoni ha conquistato 16 mondiali Superbike, 10 Mondiali MotoGP, 2 parigi Dakar e un Rally Raid World Championship
Addio a Luigi Termignoni
Se ne è andato a 75 anni Luigi Termignoni, fondatore dell’omonima azienda che per gli appassionati italiani significa terminali di scarico e mondiali. Ad annunciarlo la home page del sito che mostra una bella foto del patron in sella a una delle Ducati più belle di tutti i tempi, la 998. Negli ultimi dieci anni Termignoni aveva ceduto l’azienda, rimanendone comunque a presidente fino allo scorso anno. Tantissime le collaborazioni con i maggiori produttori mondiali di moto e tanti i successi firmati in partnership: Ducati, Honda, Kawasaki, Yamaha, MV Agusta, Montesa sono solo alcune delle case con cui Termignoni ha collaborato e soprattutto vinto nelle competizioni di tutto il mondo. La storia di Luigi Termignoni è affascinante: iniziò aprendo la sua prima concessionaria e officina Ducati, Honda e Kawasaki alla fine degli anni 60, poi, nel decennio successivo realizzò i primi terminali in alluminio utilizzati poi anche dai piloti della Parigi Dakar. Da lì in poi fu un’escalation che portò Termignoni prima a siglare negli anni 80 un accordo con Ducati che continua tuttora, fino a gestire circa l’80% degli scarichi utilizzati nelle principali competizioni mondiali. Ciò gli ha consentito di ottenere un palmares spettacolare: in quarant’anni Termignoni ha infatti conquistato ben 16 Mondiali Superbike, 10 Mondiali MotoGp, 2 Parigi Dakar e un Rally Raid World Championship.

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