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Morte Nicky Hayden, la famiglia chiede un risarcimento 6 milioni

A oltre un anno dalla morte di Nicky Hayden, il 10 ottobre al tribunale di Rimini inizierà il processo per stabilire le responsabilità dell'accaduto. La famiglia del pilota, tramite i suoi legali, ha chiesto un maxi risarcimento di 6 milioni euro all'automobilista che travolse il campione americano
Richiesto un risarcimento
È passato oltre un anno da quel tragico 17 maggio 2017 in cui Nicky Hayden venne travolto da un'auto e perse la vita, ora sta per iniziare il processo che dovrà stabilire responsabilità e, soprattutto, l'entità dei risarcimenti. L'americano, dopo il GP di Misano, si stava allenando in bicicletta, ma nell'attraversare un incrocio era stato travolto da una vettura, guidata da un 31enne di Morciano che si stava recando al lavoro, a seguito delle ferite riportate nel violento impatto Nicky era morto il 22 maggio all'ospedale Bufalini di Cesena, senza riprendere mai conoscenza.  
La prima udienza del processo è fissata per il prossimo 10 ottobre e, secondo quanto riporta “Il Resto del Carlino”, la famiglia di Hayden avrebbe chiesto un maxi risarcimento di 6 milioni di euro. Tre le perizie depositate agli atti, quella della Procura, quella della parte civile e quella dei difensori. Secondo la Procura, l’incidente si sarebbe potuto evitare se il giovane alla guida dell'automobile avesse rispettato il limite di velocità di 50 km/h e invece viaggiava a 72,8 km/h. La Procura afferma: “Sia continuando a velocità costante, sia reagendo e frenando, l’incidente sarebbe stato evitatoHayden sarebbe transitato appena davanti al veicolo”. Il perito dei famigliari di Hayden si allinea a questa ricostruzione, mentre quello della difesa sostiene che la responsabilità sia solo dell’americano che non aveva rispettato lo stop dell’incrocio, rendendo così inevitabile l’impatto che sarebbe avvenuto anche se l'automobilista avesse rispettato il limite di velocità.
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