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Mondiale Speedway 2020, rivoluzione nei punteggi e nelle wild card

Archiviata la stagione 2019, caratterizzata dalla novità dei tempi sul giro che ha garantito la priorità di scelta del numero di gara (ogni numero definisce le cinque corsie di partenza nelle venti manche di qualifica) per i più veloci nelle prove libere, il 2020 riserverà due importanti revisioni al sistema di attribuzione dei punteggi gara e nella scelta delle wild card permanenti per il circuito iridato 2021
Novità interessanti
Bartosz Zmarzlik, neocampione del mondo del controsterzo, è avvisato: con la nuova formula che rimpiazza i punteggi acquisiti (sommatoria dei punti delle batterie di qualifica, semifinali e finale) con venti punti per il vincitore della manche conclusiva (a seguire due punti in meno dalla seconda alla quinta posizione, uno in meno dalla sesta alla sedicesima) il titolo sarebbe stato assegnato a Leon Madsen, secondo in stagione. Il danese ha collezionato, statistiche alla mano, una posizione sul podio in più rispetto al polacco, risultando, con la nuova attribuzione dei punti, il leader del ranking. Saranno solo i primi sei classificati, e non più otto, i piloti promossi di diritto al circuito iridato 2021. È stata infatti garantita al campione europeo della prossima stagione la qualificazione automatica al mondiale, aumentando di fatto il prestigio del torneo continentale. E si aggiungerà una quinta wild card scelta da FIM e dal promoter BSI, che si andranno ad aggiungere ai primi tre classificati del Gp Challenge.
Le due innovazioni decretate dalla commissione Track Racing della FIM, presieduta dall’italiano Armando Castagna, hanno suscitato un acceso dibattito mediatico che ha diviso l’opinione pubblica tra favorevoli e contrari. C’è chi, come Darcy Ward, ventisettenne pilota australiano campione del mondo under 21 nel biennio 2009/2010, oggi paraplegico in seguito ad un drammatico incidente occorso nel 2015 che lo costringe alla sedia a rotelle, critica aspramente il nuovo format dei punteggi dal suo profilo Twitter: “È uno scherzo? Puoi arrivare in finale senza aver vinto una manche nelle qualifiche, per poi prenderti il massimo dei punti se indovini la manche decisiva. Lo speedway è l’unico sport dove i piloti gareggiano in un minuto per quattro giri”. Greg Hancock, californiano quattro volte campione del mondo, ha chiesto invece ai suoi followers una opinione sulla promozione automatica ai Grand Prix per il vincitore del titolo nazionale in America e Australia. Una velata critica della leggenda statunitense che da anni promuove lo sviluppo e la crescita dello speedway in patria, che anno dopo anno sta sfornando nuovi talenti a stelle e strisce.

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