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Milano, Torino e Bolzano: e-bike e monopattini elettrici sono fuori controllo

Tra bici e monopattini elettrici, non tutti rispettano le regole: alcuni mezzi viaggiano a velocità da motorino, molto oltre i limiti consentiti. Ecco cosa emerge dai controlli di Milano, Bolzano e Torino

Semplici e-bike?

Bici a pedalata assistita? In realtà in molte città italiane circolano mezzi elettrici che si comportano come veri motorini, capaci di raggiungere punte di 70 km/h, ben oltre cioè i limiti consentiti. Individuarli e fermarli non è semplice, e per questo polizia municipale e carabinieri hanno intensificato i controlli, partendo da Milano e poi estendendoli a Bolzano e Torino.

Milano: numeri preoccupanti

Nei controlli milanesi, su 71 veicoli fermati, 54 risultavano irregolari, quasi tutti biciclette elettriche. Le multe complessive hanno superato i 400 mila euro, grazie anche allo “Snap NT”, strumento fornito dal Ministero dei Trasporti per misurare la velocità reale dei mezzi. Tra gli utenti più frequenti di bici e monopattini “potenziati” ci sono i rider, che cercano di ridurre i tempi di consegna. Il problema è che alla guida di questi mezzi (che a parte la velocità non hanno nulla degli scooter) il rischio di incidenti aumenta considerevolmente. In centro, tra piazza Castello e piazza Cantore, la velocità media registrata era di 40 km/h, molto sopra i 25 km/h previsti dalla legge.

Bolzano: due ruote sotto la lente

Discorso analogo. In quel di Bolzano li agenti hanno sequestrato 30 mezzi elettrici, tra bici e monopattini, concentrandosi su quelli che superavano i limiti di legge: motori oltre 0,25 kW o velocità superiori ai 25 km/h senza apporto muscolare. Le sanzioni, che arrivano fino a 4.339 euro, si applicano perché quei veicoli diventano di fatto ciclomotori, con obblighi di omologazione, targa, assicurazione e casco. Qui il totale delle multe ha raggiunto circa 70 mila euro.

Torino: controlli e infrazioni

Dal 2025, Torino ha sanzionato oltre 8 mila utenti di monopattini, il doppio rispetto all’anno precedente. La maggior parte riguarda il parcheggio in aree non consentite, ma non sono mancati episodi di guida spericolata: tre persone fermate per acrobazie, altre impegnate in slalom tra portici o ignorando semafori rossi.

Il caso estremo

Un 44enne del Bellunese è stato fermato in sella a una e-bike a 73 km/h. La bici, uscita di fabbrica a 45 km/h, era stata modificata dal proprietario. Per lui è scattata una multa superiore a 6 mila euro e il sequestro del veicolo. Ma l’uomo ha preferito distruggerla prima del ritiro da parte delle forze dell’ordine, rischiando ora un processo per danneggiamento di beni sotto sequestro.

La questione normativa

“In Italia ci sono oltre 1,2 milioni di mezzi elettrici tra monopattini e biciclette; quelli dei servizi di sharing sono circa 60 mila e sono gli unici realmente controllati - ha spiegato Andrea Giarretta, vicepresidente di Dott - mentre il resto dei veicoli circola senza alcuna verifica”. Secondo la legge, lo ricordiamo, il contrassegno “mini-targa” dovrebbe garantire controlli e tracciabilità, ma il decreto attuativo è ancora in ritardo, forse previsto per fine anno. “All’estero, ad esempio, Londra vieta i veicoli privati lasciando solo quelli in sharing, mentre Parigi limita i mezzi a noleggio sulle strade - ha aggiunto Giarretta - e in entrambi i casi gli incidenti sono aumentati significativamente”.

Per approfondire: Tutto sulle biciclette elettriche: cosa sono, come funzionano e quanto costano

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