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Le moto “folli” da sognare sotto l’albero

Cosa vorreste trovare sotto l’albero? Se ancora non vi siete chiariti le idee ecco una collezione di mezzi folli che starebbero bene nella letterina da mandare a Babbo Natale. Sognare non costa nulla...

Siamo agli sgoccioli, fra poco è Natale e qualcuno non ho ancora trovato il regalo giusto. E allora vi proponiamo alcune cose che sicuramente incontrerebbero l’entusiasmo dei destinatari. Cose di un certo costo effettivamente, ma se non sono a portata di tutte le tasche, sono a portata di tutti i sogni. Quelli non costano niente.

Boss Hoss

Se dovete sognare tanto vale farlo in grande… Quanto una Boss Hoss, la moto di serie con il motore più grosso del mondo. Un otto cilindri Chevrolet di chiara derivazione automobilistica, con la possibilità di scegliere tra varie cubature: dai 6200 cm³ della serie piccola si passa a 6300, 7439 e addirittura 8128 cm³ a seconda del modello. Potenze da 445 fino a 600 HP, quasi il doppio di una MotoGP, con cambio semi-automatico a due velocità più retromarcia, perché fare arretrare il bestione a mano sarebbe impegnativo. Sono impegnativi anche i prezzi: fino a 68.500 dollari. Ma a questo penserà Babbo Natale.

 

Can-Am Spyder

Il manubrio è da moto e si sta seduti più o meno come su una moto ma la guida è molto diversa perché il veicolo non si inclina. Can-Am propone una intera gamma di questi tre ruote unici nel loro genere, particolarissimi e divertentissimi. Né moto né sidecar né tantomeno automobili, permettono di togliersi un monte di soddisfazioni. Due ruote anteriori e una posteriore, con varie possibilità di motorizzazione: si va dai Rotax 600 e 900 con trasmissione automatica del modello più piccolo, il Ryker, al Rotax ACE 1330 a sei marce dei due più grossi, gli Spyder F3 – l’equivalente di una moto Naked – e Spyder RT, la versione da turismo. Sterrati, strade tutte curve e lunghi viaggi, possono affrontare di tutto; richiedono una guida un po’ particolare perché bisogna spostare il peso senza buttare giù la moto, ma viene in aiuto una ricca dotazione elettronica che comprende anche il servosterzo, oltre a controlli di stabilità, anti spinning e ABS. I prezzi partono dagli 8999 dollari del Ryker e possono superare i 30.000 per le versioni più esclusive dello Spyder RT.

 

Vyrus Alyen

Il marchio Vyrus si è sempre distinto per la particolarità dei suoi progetti ma l’ultima creazione di Ascanio Rodorigo supera ogni confine e davvero merita il suo nome – Alyen – perché davvero è fuori dell’ordinario. Ci sono voluti nove anni per svilupparne il disegno, nato da un bozzetto di Adrian Morton ed elaborato dal designer giapponese Yutaka Igarashi insieme al Design Team Vyrus. La sospensione anteriore con forcellone a due bracci ha lo sterzo nel mozzo come già sulle altre Vyrus, il comando è idraulico ma è affidato due cavi di acciaio. Il profilo a omega del telaio abbraccia un motore Ducati Superquadro di 1285 cm³, 205 CV a 10.500 giri/minuto; la struttura è costituita da due parti asimmetriche in magnesio nelle quali sono integrati gusci scatolati in fibra di carbonio che costituiscono il serbatoio della benzina. Tutto sommato la cosa più normale è la sospensione posteriore con unico braccio oscillante; sia davanti che dietro gli ammortizzatori sono Öhlins, disposti trasversalmente rispetto ai forcelloni e sollecitati tramite leveraggi. Le ruote sono Rotobox da 17” e sono disponibili dischi freno Brembo di derivazione Superbike con pinze GP4RR oppure carboceramici. La produzione prevista è di 20 esemplari, il prezzo non viene dichiarato ma è adeguato a una moto da sogno.

 

Arch Motorcycle

I costruttori di moto specialissime in serie limitata sono numerosi ma il marchio Arch si colloca un gradino più su perché nella società è coinvolto l’attore Keanu Reeves, motociclista entusiasta. E non si limita a fare da prestanome ma ha collaborato alla definizione della parte estetica e ai test di sviluppo, oltre ad avere partecipato attivamente agli eventi di presentazione.

Le proposte sono diverse ma tutte Sport Cruiser all’americana, naked prive di carenatura – al massimo un piccolo cupolino – spinte da grossi propulsori bicilindrici a V di produzione S&S, con maxi cilindrate che vanno da 2032 cm³ delle KRGT-1 e 1S ai 2343 cm³ della Method 143, l’ultimo modello e anche il più aggressivo: Bellissimo nel suo genere, il forcellone monobraccio che sembra un merletto, vistose prese d’aria nel serbatoio e nel puntale aerodinamico le spettacolari volute dei due tubi di scarico. Produzione limitata a soli 23 esemplari.

 

 

Horex

Un marchio storico che è stato risuscitato e ora produce una gamma di moto naked costruite intorno a un motore interessantissimo: l’emozione di un sei cilindri con l’ingombro di un quattro e una larghezza frontale di appena 43 mm, perché l’architettura è a V strettissima, 15°, e le bancate anteriore e posteriore sono sfalsate per tenerle ancora più ravvicinate. Tre alberi a camme in un unico blocco cilindri, tre valvole per cilindro, la tecnologia VR6 sviluppata dalla Horex è il massimo della razionalizzazione. 1218 cm³ e 163 CV, c’è di che divertirsi qualunque sia il modello scelto: VR&I Raw, VR6 Classic e VR6 Café Racer. Tutte con telaio a doppia trave superiore in alluminio, la Café Racer ha il cannotto di sterzo in fibra di carbonio per ridurre il peso, vengono impiegati materiali superleggeri e componentistica di qualità. Sospensioni Öhlins, Forcella a steli rovesciati trattati al TIN di 43 mm Ø e ammortizzatore TTX36GP, i freni sono Brembo e all’anteriore ci sono due dischi di 320 mm Ø con pinze M50 a quattro pistoncini contrapposti, dietro un disco di 264 mm Ø con pinza P2.34. Non sarebbe male trovarne una sotto l’albero…

 

 

 

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