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L'Adria International Raceway chiude i battenti. All'asta tutti i beni

Dopo i sigilli apposti qualche settimana fa dalle Fiamme Gialle segue oggi la sentenza del Tribunale di Rovigo.  Tutti i beni dell’Adria International Raceway verranno messi all’asta ed il circuito cesserà quindi di esistere il prossimo 31 marzo
Addio Adria International Raceway
Cominciata col buco di 53 milioni di euro e proseguita con i sigilli apposti a fine gennaio dalla Guardia di Finanza (ve ne parlavamo qui), la vicenda del fallimento della F&M srl, società che per un periodo ha gestito il circuito veneto, si conclude nel peggiore e più triste dei modi: l’Adria International Raceway cesserà definitivamente di esistere dal 31 marzo 2022. I beni mobiliari della F&M verranno messi all’asta e, dove prima sorgeva il circuito, rimarrà poco più che una striscia di asfalto.
La faccenda è risultata fin da subito complessa, ma a nulla, evidentemente, sono servite le rimostranze avanzate da Bioitalia, cioè la società che ha avuto in gestione la struttura, estranea alla procedura fallimentare in atto e che già aveva rivendicato il diritto di continuare la propria attività. Una decisione, quella del Tribunale di Rovigo, a proposito della quale è intervenuto anche l’ex sindaco di Adria e capogruppo Dem Sandro Gino Spinello ”Il blocco delle attività dell’autodromo Adria Raceway - si legge nella nota - è motivo di preoccupazione per l’opinione pubblica. Tale chiusura è causata dalla esecutività di una sentenza della sezione fallimentare del Tribunale di Rovigo per una società che in epoche trascorse ha gestito la struttura. Inoltre l’inattività dell’autodromo stesso sta creando la pesante apprensione di molti operatori economici del territorio, in particolare, di quelli dei settori della ristorazione e della ricettività che hanno visto azzerati il loro introiti". Fine di ogni speranza? Non per Spinello, che ha chiesto alle autorità di "farsi concretamente carico di questa problematica che tanto decisiva è per le sorti dell’economia adriese e polesana e proporre alla curatela fallimentare ed agli organi competenti di verificare la possibilità di arrivare in tempi brevi all’attivazione di una gestione commissariale provvisoria".

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