Kawasaki Brusky 125: lo scooter che non vedremo in Europa (per fortuna...)
Presentato nelle Filippine il nuovo Brusky 125 nasce dalla collaborazione con la malese Modenas ma non è possibile importarlo nel Vecchio Continente
"Kawasaki" solo nel nome
La gamma Kawasaki si arricchisce di un nuovo modello per il 2026, ma i motociclisti europei (fortunatamente...) non lo troveranno nelle concessionarie. Si chiama Brusky 125 ed è stato lanciato ufficialmente nelle Filippine. A dispetto delle carene verdi e del logo di Akashi, questo scooter non è un prodotto sviluppato interamente dalla casa giapponese.
Si tratta infatti di un’operazione di "rebranding": sotto le plastiche dal taglio sportivo si nasconde il Karisma 125 S, un modello prodotto dalla malese Modenas. L'estetica richiama il family feeling aggressivo delle sportive Ninja, con linee tese e grafiche accattivanti, ma la sostanza tecnica tradisce la natura economica del progetto. Venduto a un prezzo di circa 77.000 pesos (poco più di 1.100 euro al cambio attuale), il Brusky punta tutto sull'accessibilità per i mercati asiatici, rinunciando a dotazioni che nel Vecchio Continente sono ormai considerate standard anche sulle entry-level. La strumentazione, ad esempio, è quasi interamente analogica, con solo un piccolo riquadro digitale per tachimetro e indicatore del carburante, mentre l'illuminazione si affida ancora a lampadine a incandescenza tradizionali.

Non solo non c'è l'ABS, e manca anche il sistema di frenata combinata
Perché non arriverà in Europa
La conferma arriva direttamente dalla filiale tedesca di Kawasaki: non c'è alcun piano per importare il Brusky 125 in Europa. Il motivo è puramente tecnico e normativo. Il motore è un monocilindrico a quattro tempi di 125 cm³ raffreddato ad aria, con iniezione elettronica, capace di erogare una potenza modesta di 9,5 CV. Sebbene la casa dichiari una generica omologazione "Euro 4", questo non è sufficiente per le severe normative Euro 5+ attualmente in vigore nell'Unione Europea. A sbarrare definitivamente la strada verso l'Occidente è però la dotazione di sicurezza. Il Brusky 125 monta un freno a disco all'anteriore e un semplice tamburo al posteriore. Manca totalmente il sistema ABS, ma anche la frenata combinata (CBS), che rappresenta il requisito minimo di legge per l'omologazione dei 125 cm³ in Europa. Adattare il progetto agli standard di sicurezza ed emissioni europei richiederebbe investimenti tali da far lievitare il prezzo, annullando il vantaggio competitivo del veicolo.

Basic, non si potrebbe definire altrimenti
Il rapporto complicato con gli scooter
Storicamente, Kawasaki è un marchio legato alle prestazioni pure e alle moto, e il suo rapporto con il mondo degli scooter è sempre stato frutto di partnership strategiche piuttosto che di sviluppo interno. Non è la prima volta, infatti, che il marchio verde si affida a costruttori terzi per presidiare questo segmento. Gli appassionati ricorderanno la parentesi europea tra il 2013 e il 2019, quando Kawasaki propose nei listini il J300 e il J125. Anche in quel caso non si trattava di progetti originali, bensì di versioni riviste nell'estetica e nel setup del Kymco Downtown, frutto della collaborazione con il colosso taiwanese. Con l'uscita di scena di quei modelli, Kawasaki ha abbandonato il mercato degli scooter in Europa, preferendo concentrarsi sulle moto e sulle nuove tecnologie ibride ed elettriche, lasciando i piccoli commuter urbani economici ai mercati asiatici dove i volumi di vendita giustificano operazioni come, appunto, quella del Brusky. Ci mancherà? Difficile...
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