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Honda CBR600RR, torna la regina delle Supersport

C’è una ripresa dell’interesse per le moto ”da piega”, nel 2021 la CBR600RR è stata reintrodotta in Giappone e Thailandia ed ora rientra anche da noi, ancora più evoluta e ancora più aerodinamica

La regina delle Supersport, quella che aveva fatto incetta di successi in tutti i campionati, era uscita dai listini europei nel 2016 perché l’interesse del pubblico si era spostato verso naked e adventure. Però - oggi - c’è una ripresa dell’interesse per le moto ”da piega”, nel 2021 la CBR600RR è stata reintrodotta in Giappone e Thailandia ed ora rientra anche da noi, ancora più evoluta e ancora più aerodinamica.

Il motore 4 cilindri cambia parecchio

Dal 2010 al 2018 il suo motore quattro cilindri raffreddato a liquido era stato il propulsore unico per il mondiale Moto2, ma rispetto all’ultima versione commercializzata in Europa ci sono stati parecchi cambiamenti: i flussi di aspirazione, le camere di scoppio e i flussi di scarico sono stati rivisti, il diametro dei corpi farfallati è stato portato da 40 a 44 mm, sono stati ridisegnati i condotti di aspirazione e sono state ritardate di 5° sia la chiusura delle valvole di aspirazione che l’apertura di quelle di scarico. Il risultato sono una potenza massima di 121 CV (89 kW a 14.250 giri/minuto e una coppia massima di 63 Nm a 11.500 giri/minuto, restando nei limiti dell’omologazione Euro5+. È un motore fatto per girare in alto come risulta evidente dalle misure caratteristiche superquadre, alesaggio 67 mm e corsa 42,5 mm per una cilindrata di 599 cm³. La distribuzione ovviamente è doppio albero a camme in testa con quattro valvole per cilindro, la frizione multidisco in bagno d’olio con comando assistito e dispositivo anti-saltellamento, e il cambio a sei marce con quickshift.

L’elettronica la fa da padrona

Su una moto fatta anche per andare in pista è stato fatto largo uso dell’elettronica. Il comando dell’acceleratore Throttle-by-Wire è derivato da quello sviluppato per la RC213V-S e successivamente sviluppato per la CBR1000RR-R Fireblade. Ci sono tre Riding Mode predefiniti (Fast Riding, Fun Riding e Comfortable Riding) e due che possono essere personalizzati in tutti i parametri. Sono previsti 5 livelli per l’erogazione di potenza, 3 per il freno motore, mentre quelli per il controllo dell’impennata sono 3 più la possibilità di disattivarlo, ben 9 invece - più la disattivazione - quelli del controllo di trazione. A questi si aggiunge il Cornering ABS con funzione anti-sollevamento della ruota posteriore, novità della CBR600RR modello 2024. Tutto sotto la supervisione della piattaforma IMU Bosch a sei assi che ha sostituito quella a cinque della versione mai commercializzata in Europa.

Telaio in alluminio

Cuore della ciclistica è il telaio a doppio trave in alluminio improntato a caratteristiche di estrema agilità: interasse 1370 mm, cannotto di sterzo inclinato di 24°06’ e una avancorsa di 100 mm. Il forcellone a due bracci differenziati opera attraverso i leveraggi di un sistema Pro-link controllato da un ammortizzatore Showa completamente regolabile. È Showa anche la forcella BPF con steli rovesciati di 41 mm Ø ma qui, a differenza delle versioni più economiche, le regolazioni del freno idraulico e del precarico molla vengono fatte su entrambi; a seguito delle modifiche alla geometria i due foderi sono più lunghi di 15 mm.

L’ammortizzatore di sterzo a controllo elettronico è stato progettato specificamente per la CBR600RR: è controllato anch’esso dalla centralina e viene ”indurito” man mano che la velocità sale.

Davanti ci sono dischi da 310 mm

L’impianto frenante è costituito da due dischi flottanti di 310 mm Ø con pinze a quattro pistoncini ad attacco radiale e pompa radiale, anteriormente, mentre dietro c’è un disco di 220 mm Ø con pinza a pistoncino singolo. Le ruote in lega leggera montano pneumatici 120/70 ZR17 M/C davanti e 180/55 ZR17 M/C dietro.

Grande lavoro per l’aerodinamica

Sull’aerodinamica è stato fatto un grande lavoro che ha portato il coefficiente di penetrazione a 0,555, il più basso misurato su una sportiva stradale. Il restyling ha portato a una carenatura affusolata dalle forme tondeggianti e con i gruppi ottici – ora a LED – estremamente compatti; la parte inferiore si estende fin quasi alla ruota posteriore e spinge il flusso d’aria verso il basso riducendo ulteriormente la resistenza all’aria; sono presenti le alette che generano portanza e mantengono il carico sulla ruota anteriore aumentando la stabilità. Tre le opzioni di visualizzazione dello schermo TFT a colori nel quale compaiono anche I cinque LED bianchi dell’indicatore di cambio marcia.

La CBR600RR viene prodotta nelle colorazioni Grand Prix Red HRC e in un nero denominato Matt Ballistic Black Metallic; come optional è disponibile il Kit Racing HRC per uso esclusivo in circuito.

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