Hells Angels: una docuserie firmata Sky Crime
Dal 31 agosto su Sky Crime e NOW arriva la docuserie “Hells Angels – Gli Angeli dell’Inferno”, un viaggio tra fratellanza e criminalità. Otto episodi per scoprire segreti e retroscena del club motociclistico più famoso - e temuto - al mondo…
Una serie Sky Crime
Arriva in prima visione assoluta HELLS ANGELS – GLI ANGELI DELL’INFERNO, una nuova serie di 8 episodi che andrà in onda da domenica 31 agosto alle 22:00 su Sky Crime e in streaming su NOW.
La docuserie racconta come un gruppo nato attorno alle due ruote sia diventato, con il tempo, sinonimo di potere e violenza. Attraverso testimonianze inedite di ex membri, agenti sotto copertura e vittime, ogni puntata svela le dinamiche interne, le faide, i complotti e gli omicidi che hanno alimentato la leggenda nera degli Hells Angels. Un viaggio nei retroscena di un club che, tra mito e realtà, resta ancora oggi uno dei nomi più evocativi della scena biker mondiale.
Le origini: dalla fratellanza alla criminalità
Associati oggi (non a torto) a violenza, criminalità, traffico d’armi e di droga, gli Hells Angels nacquero in realtà con ben altri propositi. Siamo in California, sul finire degli anni quaranta, in un’America del dopoguerra segnata dal ritorno dei reduci. Molti dei primi membri degli Hells Angel erano non per nulla veterani senza una famiglia, uomini soli, abbandonati anche dal proprio paese, che cercavano una nuova appartenenza, una comunità capace di sostituire i legami perduti. La moto diventava così simbolo di libertà ed il club una vera fratellanza di strada, le cui parole d’ordine erano condivisione, fedeltà e - visti anche i mai pervenuti “ringraziamenti” da parte dello Zio Sam per i terribili sacrifici sopportati in guerra - spirito ribelle. Inizialmente l’intento non era criminale: più che una gang, gli Hells Angels erano un gruppo di biker che si riconoscevano in un codice d’onore e in una vita fuori dagli schemi. Da "fuori dagli schemi" a "fuori legge" il passo è stato breve: il mito della fratellanza lasciò spazio anche a un’altra faccia e, già dagli anni ’60, il club cominciò ad essere indicato dalle autorità statunitensi come Outlaw Motorcycle Gang, poiché ritenuto coinvolto in traffici illeciti e violenze. Una deriva che ha trasformato la leggenda dei “fratelli su due ruote” in una delle organizzazioni criminali più violente e temute.
E in Italia?

Se negli Stati Uniti il nome Hells Angels è associato a inchieste federali e a un’organizzazione criminale strutturata, in Europa il quadro è più sfumato, specialmente da noi. Mentre alcuni Paesi hanno adottato misure drastiche - in Olanda il club è stato ufficialmente bandito, con i tribunali che ne hanno decretato lo scioglimento per pericolosità sociale, mentre in Germania diversi chapter sono stati chiusi, con restrizioni sull’uso dei simboli - in Italia, invece, gli Hells Angels hanno un profilo ben diverso rispetto a quello dei “cugini” americani. Le attività portate avanti sul territorio italiano sono infatti legate a semplici raduni, iniziative benefiche e manifestazioni motociclistiche. In Italia gli Hells Angels sono “arrivati” ufficialmente nel 1995 con la nascita del chapter di Milano, diventato l’85º a livello mondiale. A portare i colori del club furono i Redskins MC Italy, gruppo motociclistico che aveva iniziato a collaborare con il network internazionale alla fine degli anni ’80 e che, dopo circa sette anni di “prova e trasformazione” ottenne il riconoscimento e l’autorizzazione a vestire la patch con il celebre teschio alato. Pochi anni dopo, cioè il 7 febbraio 1999, venne fondato anche il charter di Roma, nato dal nucleo originario dello SPQR MC e da alcuni outsider che completarono insieme il periodo di affiliazione.
Per farsi una cultura: serie e film da non perdere
Oltre la nuova docuserie di Sky, per farsi una “cultura” al riguardo ci sono ancora un paio di serie ed almeno altrettanti film che meritano d’esser visti. Tra questi ci sono ovviamente Sons of Anarchy (2008–2014), serie cult di Kurt Sutter con Charlie Hunnam e Ron Perlman che racconta le vicende di un club immaginario (ma chiaramente ispirato agli Hells Angels) e Mayans M.C. (2018–2023), cioè lo spin-off ambientato in un club rivale di origini ispaniche con protagonista JD Pardo. Tornando indietro di qualche anno, imperdibile è The Wild Angels (I selvaggi, 1966), capolavoro diretto da Roger Corman ed interpretato da Peter Fonda e Nancy Sinatra, considerato il primo grande biker movie americano, sul cui set furono tra l’altro coinvolti anche veri membri degli Hells Angels. Infine, dando per scontato il celeberrimo Easy Rider, altra pellicola “a tema” è sicuramente The Wild One (Il selvaggio, 1953) che, grazie a Marlon Brando ed al suo iconico giubbotto di pelle, fu, ispirandosi al raduno di Hollister del 1947, il primo film a creare l’immagine del “biker ribelle”.
Hai detto Hollister?
Un ultimo accenno, per rimanere in tema, al sopra citato raduno Hollister del 1947, evento spesso citato come la scintilla che innescò il mito degli Outlaw Motorcycle Clubs di cui, per l’appunto, gli Hells Angels sono ad oggi i più famosi.
Tutto cominciò nel luglio 1947, a Hollister, piccola cittadina della California, dove ogni anno si teneva una fiera motociclistica che attirava centinaia di appassionati. Quell’anno però, la manifestazione degenerò in un vero e proprio “caos da strada”, con motociclisti ubriachi, gare improvvisate, scontri con la polizia ed ingenti danni a negozi e locali. Il quotidiano San Francisco Chronicle pubblicò foto sensazionalistiche del weekend con scatti di biker sdraiati a terra, bottiglie di birra, scontri con la polizia e vetri frantumati. La vicenda fu amplificata ed in qualche modo distorta dai media che, di fatto, contribuirono in tal modo alla nascita della leggenda dei “biker fuorilegge” e dei ribelli su due ruote…
