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Guida autonoma, il CMC sprona i costruttori: pensate alle due ruote!

Il Connected Motorcycle Consortium torna sull’argomento guida autonoma evidenziando i rischi per i motociclisti. Nel rapporto, l’associazione sprona costruttori e progettisti a concentrare l’attenzione sul corretto rilevamento dei veicoli a due ruote
Guida autonoma
Con un White Paper, cioè un un rapporto ufficiale, il Connected Motorcycle Consortium (CMC) è tornato sull’argomento guida autonoma evidenziando i già noti rischi che corriam noi motociclisti. In particolare per l’associazione è assolutamente necessario che progettisti e costruttori delle auto prestino la massima attenzione per ciò che riguarda il rilevamento dei veicoli motorizzati a due ruote: “In determinate circostanze - evidenziano dal CMC -  il rilevamento di veicoli motorizzati a due ruote è impegnativo per i sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS), a causa del diverso modo di movimento, della forma snella e, di conseguenza, della minore riflettività radar dei veicoli motorizzati a due ruote rispetto alle macchine”.
Il problema, ve ne abbiamo parlato in più occasioni, è noto da tempo: sempre più abili nel prevedere le possibili minacce e, quindi, nell’attivarsi per evitarle, i sistemi di guida autonoma si sono fin da subito dimostrati del tutto incapaci nel riconoscere i mezzi a due ruote, con evidenti - e gravissimi -  rischi per quanto riguarda la sicurezza su strada. Più piccole di un’automobile e più “disordinate” sulla carreggiata, le moto “sfuggono” ai radar istallati sulle vetture a guida autonoma, rendendo l’intero sistema tutt’altro che sicuro. Come accennato, si tratta di un problema ben noto (non a caso, BMW ha di recente sviluppato un’apposito sistema che permetterebbe ai radar di vedere meglio le moto), a riguardo del quale era già intervenuta la stessa Associazione europea dei produttori di motociclette dichiarando che “il rilevamento affidabile dei veicoli motorizzati a due ruote da parte dell'ADAS delle autovetture è assolutamente essenziale per evitare collisioni tra auto e veicoli a due ruote e per ridurre il numero di incidenti motociclistici”. “Le autovetture  - ribadiva l’ACEM - devono essere in grado di riconoscere in modo appropriato le manovre della motocicletta nel traffico ordinario, come l'ingresso in curva, l'inclinazione in curva o a un incrocio”.
Un obbiettivo imprescindibile per la sicurezza di tutti gli utenti della strada che tuttavia, nonostante lo sbandierato ed imminente arrivo sulle nostre strade delle auto a guida autonoma, appare ancora assai lontano…
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