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Furti moto: scooter a pezzi nel campo rom di Milano

Il campo rom allestito dal Comune di Milano è diventato un’officina illegale, al suo interno parti di moto, scooter e auto di dubbia provenienza. La polizia locale inoltre è costretta a vigilare per evitare che si ripetano i furti alla cisterna del carburante destinato al riscaldamento delle unità abitative
Officina a cielo aperto
In via Lombroso a Milano è stato inaugurato l’anno scorso un campo rom, anzi un “area di accoglienza temporanea” che ha preso il posto di un campo di calcio dove un tempo giocavano i ragazzi della zona. Le cose però non stanno andando bene, al suo interno tra i container adibiti ad abitazione si trovano auto senza targhe fatte a pezzi, parti di scooter e moto, motori e tanti altri pezzi. L’opera di demolizione pare sia portata avanti dai rom a cui il Comune di Milano ha dato accoglienza, il tutto ovviamente al di fuori di qualsiasi si regola. Nei giorni scorsi la polizia locale è intervenuta sequestrando due auto: “Il problema è che gli agenti di guardia all’ingresso del campo devono vigilare la cisterna del carburante, visto che altrimenti viene rubato, con grandi rischi di incendio - dice Giovanni Aurea, del sindacato Usb polizia locale - Il merito di questo intervento va agli operatori in borghese del nucleo Problemi del territorio di Zona 4, intervenuti in supporto ai colleghi”. Restano pesanti dubbi sulla provenienza dei mezzi nel campo, nessuno sa dire da dove vengono le parti di ricambio, e i nomi delle persone, forniti dai rom residenti, a cui dovrebbero appartenere le vetture trovate, ovviamente, sono inesistenti. “Già oggi i controlli nell’area di via Lombroso sono costanti e attenti - comunicano dall’assessorato alla Sicurezza, guidato da Marco Granelli - Di certo, alla luce dei nuovi fatti, li rafforzeremo ulteriormente per evitare il ripetersi di simili episodi”.
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