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Fase 2 - spostamenti tra regioni: tracciamento e test contagi. Le novità

Il liberi tutti che inizierà dal 3 giugno non ha convinto alcuni presidenti delle regioni meno colpite dall'epidemia che temono i contagi portati dai turisti. Per questo il governo darà loro la possibilità di chiedere ai vacanzieri informazioni relative al loro stato di salute e, in generale, a quanto accaduto prima del viaggio
Vacanze sicure
Tracciati, registrati e schedati: questa la soluzione “di compromesso” trovata dal ministro Boccia per i turisti diretti in regioni (Sicilia e Sardegna soprattutto) che temono contagi "importati". I controlli saranno effettuati in aeroporto e prima di imbarcarsi su navi e traghetti, dove i viaggiatori dovranno fornire le proprie generalità in modo da poter essere rintracciati nel caso si rilevasse un contagio a bordo. Una volta giunti a destinazione saranno invece le regioni a decidere cosa fare, potendo sottoporre ai turisti un altro modulo con cui chiedere tutte le informazioni su quanto accaduto prima del viaggio. I dettagli delle domande saranno decisi direttamente dai presidenti di regione, ma non è da escludere che nello stesso modulo si chiedano anche indicazioni sui familiari, per scoprire se e quando si è stati a contatto con persone positive.

Anche test sierologico
Se saranno accertati contatti diretti con chi si è ammalato, si dovrà entrare in quarantena. Ai turisti che si spostano in moto e in auto (ma anche in treno), il modulo sarà invece fatto compilare dagli albergatori che potranno anche proporre ai clienti di effettuare test sierologici (su base volontaria). I presidenti di regione potranno inoltre disporre ordinanze restrittive nei confronti dei contagiati, e in caso di nuovi focolai, decidere di istituire nuove “zone rosse”. Non potranno però limitare la libertà di movimento dei cittadini solo sulla base della loro provenienza. La soluzione è stata adottata per “tranquillizzare” i presidenti delle regioni in cui i contagi sono ormai prossimi allo zero e ancora diffidenti verso i turisti provenienti dal nord Italia. Per queste norme non ci sarà bisogno di nuovi Dpcm: basta quello del 18 maggio scorso e le raccomandazioni alla “responsabilità individuale dei cittadini”.
Rimarrà invece fondamentale il rispetto delle regole come quella di indossare la mascherina, del distanziamento sociale e del divieto di assembramento.

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