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Emissioni: Parigi vieta le moto classe 1999 e Londra promette di fare ancora di più

A nulla sono servite le proteste: a partire dal 1 luglio, dalle 8 alle 20 di tutti i giorni feriali, l’area metropolitana di Parigi è vietata ai veicoli a due ruote immatricolati prima del 1 giugno del 1999. Preoccupati anche i motociclisti londinesi: nei piani del sindaco Sadiq Khan ci sarebbe una ULEZ (zona ad emissioni zero) di oltre 47 miglia, accessibile solo dietro il pagamento di 12,5 sterline
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Pensata per limitare le emissioni e ridurre quindi l’inquinamento dell’aria intorno alla città, la recente decisione presa dal sindaco di Parigi Anne Hidalgo è operativa: la capitale francese ha infatti deciso di bloccare l’accesso a tutti i mezzi a due ruote motorizzati immatricolati prima del 1 giugno del 1999, pena una multa di 35 euro (di 68 per le auto e di 135 per i veicoli commerciali). In vigore dal 1 luglio, la restrizione sarà valida nei giorni feriali dalle 8 alle 20 in tutta l’area metropolitana di Parigi.
In una situazione peggiore potrebbe presto trovarsi i motociclisti londinesi: l’attuale Congestion Zone della capitale inglese entro il 2020 parrebbe infatti destinata a trasformarsi in una Zona ad emissioni zero, chiusa, questa una delle novità, anche alle moto non Euro 3 che potrebbero accedervi solo dietro il pagamento di una “tassa” pari a 12,5 sterline. Tuttavia, nei piani del sindaco inglese Sadiq Khan, ci sarebbe l’intenzione di anticiparne l’entrata in vigore già dal 2017 e di estenderne la zona d’azione fino a coprire tutte le strade di Londra all'interno della circolare nord e sud (A406 e A205) per una lunghezza di 47,5 miglia.
Sul piede di guerra tutte le associazioni inglesi: “Siamo completamente contrari a qualsiasi azione relativa al divieto di circolazione per le moto a Londra” ha fermamente dichiarato Craig Carey-Clinch, esperto del settore che lavora con la Motorcycle Industry Association (MCIA). “Le due ruote - ha aggiunto - contribuiscono a ridurre l’inquinamento e se da una parte appoggiamo in toto l’esigenza di migliorare la qualità dell’aria, dall’altra non condividiamo  l’idea di un prelievo forzato di 12,5 sterline, poiché non tutti hanno la possibilità di acquistare una nuova moto”.
 

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