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Ducati Hypermotard 950, cambia tutta per EICMA 2018

La motardona bolognese si presenta completamente rinnovata per il salone di Milano: il motore è alleggerito e potenziato, il telaio è tutto nuovo e l’elettronica ancora più raffinata. Gli scarichi tornano sotto la sella e la linea si fa ancora più grintosa
È tutta nuova
La Hypermotard è tutta nuova ed è senza dubbio una delle novità più “corpose” della casa di Borgo Panigale. La linea è ancora più grintosa e si ispira alle Supermoto da competizione: i terminali di scarico tornano sotto la sella, lasciando in bella vista il telaietto posteriore a traliccio, il manubrio è più aperto, i fianchi più stretti e una nuova sella favorisce i movimenti del pilota durante la guida. La vista frontale è caratterizzata dal “becco” e dal faro dotato di fari a led DRL (Daytime Running Light), mentre le frecce anteriori a Led (che s spengono da sole in curva) sono integrate nei paramani. La nuova “Hyper” pesa solo 200 kg, 4 kg meno del modello precedente, ed è sempre spinta dall’apprezzato bicilindrico Testastretta 11° da 937 cm3, per l’occasione profondamente rinnovato: è stato alleggerito di 1,5 kg e ha 4 CV in più, raggiungendo così i 114 CV a 9.000 giri e una coppia di 9,8 kgm disponibile già per l’80% a 3.000 giri. Per ottenere questi risultati ci sono nuovi pistoni con un rapporto di compressione pari a 13,3:1 (contro i 12,6:1 della versione precedente) e nuovo profilo delle camme di scarico. L’alimentazione è affidata a un nuovo corpo farfallato da 53 mm di diametro, ed è gestita da una nuova centralina di controllo motore e un nuovo comando del gas Ride-by-Wire. Ci sono poi nuovi e più leggeri coperchi frizione ed alternatore, nuovo tamburo del cambio alleggerito, tendicinghia in alluminio anziché in acciaio e coperchi teste in magnesio. La frizione, con sistema antisaltellamento, è in bagno d’olio e dotata di sistema che riduce lo sforzo per azionarla.
La Hypermotard sfoggia poi una nuova piattaforma inerziale a 6 assi (6D IMU) di Bosch in grado di rilevare angolo di rollio, di imbardata e di beccheggio della moto e un pacchetto elettronico completissimo con ABS Cornering (con tre livelli di intervento), Ducati Traction Control Evo (che funziona anche  in curva), Ducati Wheelie Control Evo (DWC Evo) e tre riding mode (Sport, Touring e Urban). Il cambio elettronico Ducati Quick Shift up & down Evo è optional sulla versione base, mentre è di serie sulla più “ricca” SP. Per la ciclistica troviamo invece nuovo telaio a traliccio in tubi di acciaio a sezione differenziata, più leggero di un chilo rispetto al modello precedente, e, sulla versione base, nuova forcella Marzocchi da 45 mm con foderi e steli in alluminio e “mono” Sachs entrambi regolabili. Sulla versione SP ci sono invece sospensioni Öhlins a maggiore escursione (+15 mm all’anteriore e + 25 mm al posteriore) e cerchi forgiati Marchesini. L’impianto frenante è caratterizzato da una coppia di pinze radiali monoblocco M4.32 Brembo a 4 pistoncini, azionate da pompa freno radiale con leva regolabile su 5 posizioni che lavorano dischi da 320 mm di diametro con flange in alluminio (che hanno permesso un risparmio totale di 600 grammi), mentre al posteriore troviamo un singolo disco da 245 mm di diametro.
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