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Corte di Giustizia UE, Germania: il "bollo autostradale" è contrario ai principi di libera circolazione

Specificando che “il pagamento è discriminatorio perché il peso economico ricade solo sui proprietari e sugli automobilisti di veicoli registrati in altri Stati membri”, la Corte di Giustizia Ue ha bocciato il bollo autostradale imposto agli stranieri in Germania
Bollo autostradale
Evidenziando la violazione delle leggi del blocco comunitario, la Corte di Giustizia Ue ha bocciato il bollo autostradale imposto agli stranieri in Germania. Stando alla sentenza, il canone da pagare per l’uso delle infrastrutture della Germania costituirebbe infatti una discriminazione basata sulla cittadinanza e una violazione dei principi della libera circolazione delle merci e della libera prestazione dei servizi.
L’idea era quella di una "vignetta" a pagamento - con costi fino a 130 euro l’anno - “riservata” ai veicoli privati stranieri che percorrono le autostrade tedesche. Un po’ come avviene in Svizzera, che però non fa parte dell’Unione. Gli introiti sarebbero stati interamente destinati al finanziamento delle infrastrutture stradali e il suo importo sarebbe calcolato in base alla cilindrata, al tipo di motore e alla classe di emissioni del veicolo. Introducendo la misura di cui sopra, la Germania aveva parallelamente previsto anche che i proprietari di veicoli con targa tedesca fossero esenti dal pagare la tassa per l’uso delle infrastrutture, per un importo pari a quello versato.
Com’era facile intuire, la proposta ha immediatamente scatenato diverse polemiche, specialmente tra gli altri Paesi vicini alla Germania, come Austria, Belgio e Olanda. Specificando che “il pagamento è discriminatorio perché il peso economico ricade, de facto, solo sui proprietari e sugli automobilisti di veicoli registrati in altri Stati membri”, la Corte di Giustizia ha quindi dato ragione proprio a quest’ultimi, bloccando la misura che sarebbe dovuta entrare in vigore nell’ottobre del 2020. 
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