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Contagio Coronavirus: “colpa“ di bar, ristoranti e palestre, non degli spostamenti. I dati della ricerca USA

Uno studio realizzato negli Usa e pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature afferma che la diffusione dei contagi avviene in bar, ristoranti e palestre e suggerisce di limitare gli accessi a questi luoghi invece di prevedere limitazioni generalizzate a spostamenti e mobilità personale
Uno studio realizzato negli USA dagli scienziati dell’Università di Stanford, della Northwestern University di Chicago e del centro di ricerca Microsoft di Cambridge, fa luce su quali sono i luoghi più a rischio per la diffusione del Coronavirus. A quanto pare i veri superdiffusori del contagio non sono tanto le singole persone, ma luoghi ben definiti, secondo la ricerca bar, ristoranti e palestre sono i punti dove il Covid si diffonde di più, seguiti da alberghi e motel. I ricercatori affermano che “una piccola minoranza di punti di interesse “superdiffusori” è responsabile della grande maggioranza delle infezioni”. Le conclusioni dello studio sono che limitare gli accessi e l’occupazione massima di queste attività porta benefici di gran lunga superiori a quelli ottenuti limitando indiscriminatamente mobilità e spostamenti personali.

Analizzati i dati dei cellulari
Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori anno analizzato i dati (anonimi) degli spostamenti di 98 milioni di cellulari registrati nelle più grandi città americane durante il periodo di marzo e aprile, quando si era svilluppata la prima ondata dell’epidemia di Covid-19.  Questi dati sono stati usati per realizzare un modello in grado di prevedere i contagi e i risultati ottenuti sono stati confrontati con quelli registrati realmente, il modello teorico è stato in grado di prevedere con precisione il numero di casi registrati realmente, dimostrando così la sua efficacia.
Secondo questa ricerca, pubblicata sulla prestigiosa rivista Nature, limitare la capienza massima nei ristoranti del 20% porterebbe a una riduzione dei contagi dell’80%

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