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Codice della Strada: ecco le novità, ma il testo torna in Commissione

Sembrava filasse tutto liscio, ma niente da fare, il Codice della Strada è tornato di nuovo in Commissione. La riforma attesa da anni segna ancora un altro intoppo, ecco quali sono al momento le novità più importanti in attesa di approvazione
La storia infinita
La telenovela del nuovo Codice della Strada continua: passano gli anni e i governi ma la riforma annunciata più volte resta sempre impantanata in Parlamento. Il testo era arrivano alla Camera dopo mesi di attesa, ma, notizia di oggi, la riforma del Codice della Strada torna - di nuovo -  in Commissione Trasporti. A chiederne il rinvio è stato il relatore M5S Diego De Lorenzis, secondo il quale il rinvio si rende necessario “anche per tenere conto delle modifiche normative che sono intercorse tra quando il provvedimento è approdato in Aula e oggi”.
Si ricomincia daccapo? La speranza è che la revisione sia veloce e la strada per la conversione in Legge imboccata il prima possibile: il quadro appare tuttavia complicato e le novità numerose.
Le più importanti riguardano il concetto di “utenza vulnerabile”, ora comprensivo, oltre che di pedoni e ciclisti, di ciclomotori e motocicli, nonché delle persone con disabilità, il giro di vite sulla guida distratta, il bilancio annuale delle multe che i comuni saranno obbligati a pubblicare e i nuovi droga-test.Le strisce pedonali potranno essere rialzate all’altezza del marciapiede e potrebbero vedersi in città marciapiedi colorati, facilmente individuabili e identificati come “percorsi pedonali”. Ogni amministrazione comunale potrebbe inoltre riservare dei posti nei parcheggi per le auto guidate da donne incinta o con a bordo figli sino a due anni, appositamente distinte da un “contrassegno rosa” da applicare sul parabrezza. I pedoni potrebbero ottenere la precedenza sulle auto quando attraverseranno la strada (ad oggi ce l’hanno solo se già hanno iniziato l’attraversamento) ed il parcheggio abusivo negli spazi per la ricarica dei veicoli elettrici portare alla decurtazione di 2 punti patente.
In arrivo anche sanzioni più pesanti per chi guida con lo smartphone in mano: la multa va in questo caso da 422 euro a 1.697 euro, con la sospensione della patente da 7 giorni a due mesi e meno 5 punti della patente. In caso di recidiva, la multa sale a 2.588 e la sospensione della patente da uno a tre mesi con -10 punti dalla patente. In fatto a multe e sanzioni, comuni e province avranno inoltre l’obbligo di pubblicare sul proprio sito internet il bilancio delle multe riscosse nell’anno precedente ed ufficializzato l’obbligo di lasciare il foglietto di preavviso (cioè il verbale)  sul parabrezza del veicolo trovato in divieto di sosta, così da consentire agli automobilisti di pagare entro cinque giorni e, quindi, in misura ridotta senza spese di notifica. Come per gli automobilisti, in futuro responsabili del mancato uso di cinture di sicurezza da parte dei passeggeri maggiorenni, così anche per i motociclisti, ritenuti responsabili per il mancato uso del casco dell’eventuale passeggero. Richieste modifiche anche in riferimento alle norme circa la possibilità di autovelox fissi sulle strade urbane,  “introdotta - dice Massimo Dona dell’Unc - senza la garanzia da noi chiesta di un vero e proprio controllo da parte del Prefetto, a cominciare dalla fissazione di un limite di velocità congruo per il tipo di strada e invece di aumentare i vigili si introducono nuove figure tipo gli ausiliari della sosta, ossia vigili di serie b senza le giuste competenze per dare le multe che servono per sanzionare le infrazioni realmente pericolose”. 

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