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Code e cantieri: arrivano i risarcimenti per i disagi in autostrada

Dal 2026 potrebbe entrare in vigore il nuovo sistema di rimborsi per chi resta bloccato in autostrada a causa di cantieri o interruzioni del traffico. L’Autorità di regolazione dei trasporti introduce soglie, tabelle e criteri per calcolare il risarcimento. Ecco cosa sappiamo…

Code e rallentamenti?

Cantieri, rallentamenti e code chilometriche in autostrada? Finalmente, forse, le cose potrebbero cambiare col prossimo anno. Intendiamoci: il rischio di rimanere incolonnati per ore resta ma, almeno, si potrà chiedere un rimborso. La novità è contenuta nella delibera 211/2025 dell’Autorità di regolazione dei trasporti (Art), secondo cui  gli automobilisti intrappolati nel traffico avranno il diritto di essere risarciti per il disservizio (ovviamente secondo specifiche regole e tabelle). D’altra parte, ha ricordato il presidente dell’Art Nicola Zaccheo  Il pedaggiodeve essere equo e proporzionato al servizio effettivamente usufruito”. Come accennato, i rimborsi verranno erogati in proporzione al ritardo ed alla lunghezza del tragitto. Vediamo i dettagli.

I rimborsi per i cantieri

Qualora il rallentamento fosse dovuto ad un cantiere, il meccanismo di calcolo per il rimborso si baserà sulla lunghezza del percorso. L’Autorità ha già fissato le soglie: 

  • Percorsi sotto i 30 km: rimborso sempre dovuto, senza soglia di ritardo;
  • Tra 30 e 50 km: rimborso al superamento dei 10 minuti;
  • Oltre 50 km: rimborso con almeno 15 minuti di ritardo.

I rimborsi per traffico

Se la causa del disagio non è un cantiere ma un blocco del traffico, il criterio cambia ed è legato alla durata dell’interruzione sulla tratta interessata. Anche in questo caso ci sono le soglie: 

  • Tra 60 e 119 minuti: rimborso del 50%;
  • Tra 120 e 179 minuti: rimborso del 75%;
  • Oltre 180 minuti: rimborso totale, il 100% del pedaggio.

Eccezioni

Ci sono, era scontato, alcune eccezioni. Il rimborso non sarà  dovuto nei seguenti casi: 

  • Cantieri emergenziali dovuti a incidenti, eventi meteo o idrogeologici eccezionali;
  • Attività di soccorso o interventi di ripristino;
  • Cantieri mobili (almeno nella fase iniziale di applicazione);
  • Nel caso di importi inferiori a 10 centesimi, con rimborso erogato solo al raggiungimento della soglia minima di 1 euro.

Il calendario dei rimborsi

Il calendario dei rimborsi è scandito in due tappe:

  • Entro il 1° giugno 2026, il rimborso sarà operativo per i blocchi del traffico e per i cantieri su tratte gestite dallo stesso concessionario.
  • Entro il 1° dicembre 2026, toccherà invece ai percorsi che attraversano più gestori.

Una finestra di monitoraggio - fino al 31 dicembre 2027 - permetterà inoltre all’Autorità di verificare l’efficacia del sistema e apportare eventuali correzioni entro luglio dello stesso anno.

Come verrà effettuato il rimborso

Esistono, almeno sulla carta, diverse possibilità. Il rimborso potrebbe essere notificato agli utenti registrati tramite l’App unica (di cui i concessionari dovranno dotarsi)  entro 20 giorni dall’effettuazione del viaggio o dalla regolarizzazione del transito. Più facile ancora in caso pagamento via telepas o carta registrata. In ogni caso (si pensi a chi paga cash al casello), il concessionario dovrà  mettere a disposizione più canali: almeno una sezione del sito web per richieste, un numero telefonico e/o punti fisici di assistenza ove presentare richiesta di rimborso. 

Il commento dell’Unione Nazionale Consumatori

Soddisfatta solo a metà l’Unione Nazionale Consumatori, secondo la quale, pur rappresentando la delibera un “passo avanti importante”, rimarrebbe comunque  “non ancora sufficiente”. Secondo il presidente Massimiliano Dona, infatti, “se l'automobilista resta imbottigliato, ad esempio, dovrebbe aver ha diritto non solo alla restituzione dell'intero importo pagato, ma, nei casi più gravi, laddove vi è stato un notevole disservizio e un forte disagio in termini di code, anche a un indennizzo supplementare”. Indennizzo che “dovrebbe avere un valore fortemente dissuasivo, sanzionatorio”. Non solo. Dona punta il dito anche sul fatto che “per le concessioni già vigenti sarà possibile il 100% del recupero delle somme versate agli utenti per gli anni 2026 e 2027 e via via a scalare fino al 2030. Pur comprendendo la necessità tecnica di un compromesso, essendo le concessioni già vigenti, con diritti acquisiti”. “Resta evidente - conclude il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori “che per anni mancherà una vera penalizzazione per chi offre un servizio pessimo agli utenti, visto che i costi saranno comunque scaricati sugli automobilisti”. 

Per rimanere in tema: Autostrada del Brennero, via ai cantieri: ci aspettano anni di code e rallentamenti

 

 


 

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