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Cinture di sicurezza anche in moto? Per Italdesign si può fare...

Cinture di sicurezza in moto? Qualcuno ci aveva provato, ma senza “abitacolo” sembrerebbero del tutto inutili, se non pericolose. Grazie all’intuizione di Italdesign invece, potrebbero un giorno arrivare anche sugli scooter “aperti”. Ecco come funzionerebbero
Allacciate le cinture…
Dall’airbag alla cintura di sicurezza di strada ne corre, specialmente quando si tratta non di auto bensì di moto: fondamentali nel primo caso, le cinture non sono nemmeno immaginabili nel secondo. O meglio, non lo erano fino all’intuizione di Italdesign. Ma andiamo con ordine. In tema sicurezza - è una premessa importante - i passi avanti compiuti negli ultimi anni sono numerosi e, per quanto riguarda le due ruote, molto si deve alle quattro: dall’ABS all’airbag (quest’ultimo presente sulle tute e nelle giacche), fino ai nuovi e sempre più complessi sitemi di aiuto alla guida (uno su tutti quello recentemente esplorato attraverso i radar), le tecnologie impiegate nel settore automobilistico sono più o meno presto approdate anche in quello motociclistico. Stessa cosa potrebbero fare le cinture, dispositivo tutt’altro che hi-tech, ma certamente utile quando si tratta di proteggere gli utenti della strada. Certo è che, direbbe qualcuno, un conto è essere “legati” all’interno di un abitacolo (era in parte il caso del C1 BMW), un altro invece essere “ancorati” alla sella di una moto. Da qui, l’intuizione della società italiana applicabile in campo motociclistico: uno schienale rigido, simile a un guscio, fatto un po’ come un paraschiena sovradimensionato, da allacciare con una cintura su ciascuna spalla ed un'altra che passa in vita. Così come immaginato da Italdesign - questo è fondamentale - lo schienale non sarebbe però fissato in modo “permanente” alla moto, bensì collegato tramite un giunto flessibile che consenta un certo movimento in sella e che preveda anche un sistema di sgancio rapido quando necessario, magari in caso di incidente. L'idea è che il computer di bordo istallato sulla moto possa attraverso l’analisi dei dati recepiti dai numerosi sensori capire se si tratta di un incidente e di che tipo di incidente e, di conseguenza, decidere se sganciare lo schienale o mantenerlo ancorato. Quest’ultima soluzione potrebbe per esempio dimostrarsi preferibile nel caso - tutt’altro che raro - di una mancata precedenza da parte di un’auto, con il sistema  che riconoscerebbe più sicuro mantenere il pilota legato alla moto anziché “permettergli” di essere sbalzato contro la macchina o sopra di essa. 
Così come concepito, si tratterebbe di un sistema poco consono alle supersportive ed al contrario più adatto alle grosse moto e, in particolare, agli scooter più lussuosi. Considerazione  che, in ultima analisi, potrebbe addirittura attirare nel mondo delle due ruote numerosi automobilisti, magari “confortati” dall’idea di mettersi in sella ad un comodo scooterone con tanto di schienale e cintura di sicurezza. Chissà che il brevetto di Italdesign non si trasformi un giorno in realtà…
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