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Caduta per olio sulla strada: il Comune non paga se è “fresca”

La Corte di Cassazione ha precisato che, in caso di caduta causata da olio sulla strada, il Comune non è da ritenersi responsabile se la chiazza si trovava da poco tempo sulla strada. In questo caso infatti non c’è materialmente il tempo per intervenire a sanare la situazione di pericolo
Le macchie d’olio sull’asfalto rappresentano una delle insidie più pericolose per chi guida. In linea generale, in caso di danni riportati per eventuali cadute, la pubblica amministrazione paga i danni, ma solo se la macchia “non è fresca”. Infatti, quando si tratta di responsabilità per danni cagionati da cosa in custodia della pubblica amministrazione (come le strade), occorre individuare i rischi di cui essa si fa carico. Questo è responsabile dei danni arrecati ai terzi (chiunque utilizzi la strada), determinati in relazione ai criteri di corretta e diligente gestione connessi ai poteri di sorveglianza e manutenzione che ci si può ragionevolmente aspettare. Tale responsabilità viene meno quando lo stesso custode provi il caso fortuito. Il caso fortuito è il pericolo, imprevedibile ed inevitabile, creato da terzi che la pubblica amministrazione dimostra non aver potuto tempestivamente evitare, nonostante l’efficiente attività di sorveglianza. Nella vicenda che ha visto coinvolti il conducente di un motociclo, scivolato su una chiazza d’olio prodotta pochi minuti prima da un camion addetto alla raccolta dei rifiuti, e il Comune di Roma, la Cassazione ha negato il risarcimento al motociclista: il Comune non ha avuto il tempo necessario per intervenire e rimuovere la sostanza oleosa sul manto stradale, ed eventualmente evitare il sinistro.

Cosa è successo
Transitando sul lungotevere Augusta, un uomo aveva perso il controllo del proprio motociclo cadendo a terra, a causa di una macchia d’olio presente sulla strada. Secondo i giudici, anche a voler ammettere che lo scooterista fosse incappato nella chiazza di liquido rilasciata da un camion addetto alla pulizia della strada, è necessario considerare “quando” è avvenuto l’effettivo "rilascio" sulla carreggiata. In questo caso, l’olio era stato rilasciato dal mezzo pesante addetto alla raccolta della spazzatura “pochissimo” tempo prima rispetto alla caduta del motociclo. Quando la cadenza temporale tra il rilascio dell’olio in terra e il verificarsi del sinistro è ravvicinata, il Comune può a ragione sostenere di non aver avuto tempo e quindi la possibilità di intervenire per eliminare la chiazza.

La relazione dei Vigili Urbani
Durante l’istruttoria era emerso che l’uomo era effettivamente incappato col proprio scooter in una chiazza di liquido rilasciata da un camion addetto alla raccolta della spazzatura, ma che questa era apparsa ai vigili urbani praticamente già “essiccata” una decina di minuti dopo il sinistro (15 minuti riporta la Relazione) a dimostrazione che il rilascio sulla carreggiata era avvenuto da pochissimo tempo rispetto al presunto slittamento del motociclo, sicché è stato escluso che la cadenza temporale tra il rilascio della sostanza viscida ed il verificarsi dell’incidente potesse consentire a Roma Capitale un qualsivoglia intervento a salvaguardia dell’incolumità e sicurezza del traffico veicolare, atteso il modestissimo intervallo intercorso.
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